martedì 11 giugno 2013

Un buco nel cuore

Nel malessere in cui vivo
nel dubbio pensare in cui sento
sono di me prigioniero
mento a me stesso.
 
Se fossi diverso, sarei diverso,
se in me ci fosse certezza,
non sarei il fluido e neutro
che ama le bellezza.
 
Sì, che ama la bellezza e la nega
in questa vita senza sostegno
che contro se stessa afferma
che tutto è vano.
 
Fernando Pessoa
 
 
Ho un buco proprio al centro del cuore, oggi. Lo sento in mezzo al petto, a dire il vero un po' spostato verso sinistra. Quasi lo vedo, con gli occhi della mente, con quelli del cuore. Sento il suo contorno buio, quasi scivolo all'interno di quel tunnel senza luce. Da fuori intuisco soltanto l'aria rarefatta che lo anima. Osservo il pulviscolo che si agita nell'ultimo barlume di luce, sopra la sua superficie, che sorvola muto la grande depressione.
 
Mi agito sulla sedia, scivolo via senza pace. Il peso del buco nel cuore mi segue ovunque, occupa la mia mente annebbiata, si fissa e dilaga.
Sa di disfatta, di tristezza, di gelosia, di desiderio di rivalsa, di immobilismo, di malumore, di solitudine e di confusione. L'interno mi imprigiona, mi sento avvinta da una pesantezza che rasenta l'immobilismo. Mi disorienta, di inghiotte, mi divora, mi trascina indietro.
Perdo me stessa, la parte luminosa di me, in questa foresta di contraddizioni, fantasmi paurosi e un passato gelido che rimette in scena i suoi incubi apposta per me.
Una lunga notte mi risucchia, e la giornata sfuma in questo buco nero.
 
Il mio presente vacuo non ha forze per opporsi, il futuro è morto, il futuro oggi è morto, vive e trionfa solo il buio del passato.
 
 

 
 


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