E' quello che mi sono chiesta leggendo dell'ultima richiesta di epurazione per un membro del Movimento 5 stelle. Il motivo? Il solito gira che ti rigira, un'intervista con un accenno di critica alle posizioni del gruppo o all'atteggiamento del movimento.
Sono stata, in passato, una grande appassionata di Rivoluzione francese, e tutto questo mi ricorda il meccanismo di autodistruzione che ha caratterizzato l'ala giacobina, che tra decapitazioni di massa e deliri integralisti, ha finito per distruggere se stessa. Qualche analogia con Robespierre per altro si può riscontrare, tra cui la vanità e l'egocentrismo.
E mi chiedo, alla fine non saranno più quelli fuori dal movimento di quelli dentro, i cui cancelli saranno custoditi dai custodi della rivoluzione sempre in fieri?
Continuano a criticare l'immobilismo della sinistra e della destra, quasi surreale, nella sua illogicità questa critica. Dopo la gita in torpedone per cosa si parla del movimento? Solo per le richieste di espulsione per membri non compliant con er capoccia.
Un po' poco, mi pare, per il movimento rivoluzionario.
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