Questo pensiero mi ossessiona da un po'.
Sono esattamente come tutte le "altre" (intendo quei personaggi squallidi che badano al soldo)?
Parte tutto dal fastidio acuto che provo tutte le volte che il barbuto mi parla dei suoi we trascorsi con con le sanguisughe, mal dissimulati, che sconfinano nel mal di pancia e nel turbamento.
Cosa mi dà fastidio davvero in questi racconti?
Me lo sono chiesta a lungo, oggi, tra i fumi del malumore.
Mi sono chiesta cosa è rimasto sul fondo della tazzina, alla fine, cosa mi dispiace aver perso, conscia di non aver perso più di tanto.
Cosa ci trovavo in questa persona?
Speravo, e sono sincera, di cambiare vita, cambiare non solo aria e stato civile, ma anche di poter finalmente conversare "alla pari" con qualcuno che capisce quello che gli dico perché ha interessi, percorso di studi e abitudini intellettuali simili.
Questo in primis.
Ma scoprire che lui e la famiglia erano così numerosi e ben collocati economicamente non mi è spiaciuto e non mi sono mai sentita a disagio, anzi.
Prendere un "buon partito" non mi ha fatto schifo neppure per un secondo, anzi!
Lo confesso, mi sono sentita orgogliosa. Ho pensato, ma guarda che fortuna, bello, intelligente e pure di buona famiglia.
Ingenua vero?
Molto, lo so. E infatti il baco non ha tardato a manifestarsi.
Però, in fondo, mi dispiace non essere riuscita a concretizzare il mio sogno e mi sono rimaste le scartoffie, anche emotive.
Mi dispiace che se lo siano portato via loro, anche per il lato "pratico" della faccenda.
Ma poi penso al fatto che, pur disponendo di molte parole, e pure usandone altrettante, non ci siamo mai capiti né avvicinati. Come parlassimo due lingue diverse, per noi non significavano lo stesso, e bianco, e nero, non erano gli stessi colori.
Parole che risuonavano nel vuoto, in cui uno sforzo reciproco non bastava per farci capire l'un l'altro.
Lontanissimi e insoddisfatta io, che desideravo molto più di un feeling superficiale con una persona che, mi duole dirlo, è davvero superficiale.
Forse con l'età sono diventata più concreta, certo, ma alla fine, l'unica amarezza che mi rimane è proprio quella triste della "posizione".
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