Così posso definire il mio look odierno, apposito per un noioso incontro con partner bancari, per sostenere il ruolo e il mio morale.
Inguainata in abito nero con strategiche aperture a decorare lo scollo, giacchetta rosso ciliegia, unghie rosse e, udite udite, open toe (ho imparato qualcosa Carla) di vernice rosso ciliegia a tacco alto, mi preparo per una "pesca a strascico" di consensi e complimenti, da accettare con garbato sorriso su labbra rosse.
Brillano i colpi di sole al sole, appunto, e, per una volta, sto proprio ben vestita.
Così mi godo la finta indifferenza stizzita del barbone all'angolo che fa finta di non vedermi e sbircia di sottecchi, lo sguardo di un paio di colleghi del pianterreno che scoprono che sì, esisto anche io, quella dei nostri ospiti, che, evidentemente, si aspettavano qualche babbiona obesa con l'occhiale spesso, e la vista, sempre gratificante, del bello per eccellenza, per cui, ahimè, continuo ad essere tappezzeria.
Intavoliamo una riunione in cui cerco di evitare di soffermarmi troppo ad ammirare il fisico statuario del suddetto e dire cose sensate.
Faccio la mia figura, e lo fa anche mise da anatra laccata.
Un vero peccato che qual gran bell'uomo con il fisico da bronzo di Riace e con la brutta abitudine di vestirsi bene, in modo da fare risaltare il fisico, proprio non mi veda, nemmeno in trasparenza...
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