venerdì 26 aprile 2013

Un incontro interessante

Tutto è cominciato a causa di un diploma incorniciato nello studio del centro di naturopatia in cui stavo oggi, nel mezzogiorno, impegnata a spendere il regalo "giornata insieme con coccole" che celebra il doppio compleanno di Maria e mio.
In questo caso era Maria a fornirmi un delizioso pacchetto sauna, bagno turco massaggio peeling e maschera. Stavo stesa ad aspettare la mia massaggiatrice, aggraziata come un leone marino a pancia in giù e altrettanto poco vestita.
Come sempre mi guardavo intorno, curiosa come una gazza ladra, elemento insito nel mio dna.
Il mio sguardo passava in rassegna i prodotti, l'ambiente, il locale.

Così i miei occhietti rapaci si posano su un'intera parete di diplomi. Naturopatia, reiki (non chiedetemi cos'è, prima o poi lo saprò), iridologia... tutta roba più o meno legata alla materia, e poi lui, criminologia!!! Io rimango ipnotizzata. L'avevo visto anch'io organizzato dal Comune di Milano ed ero interessatissima.

Appena entra Johanna, così si chiama, non resisto: le chiedo il motivo di quel corso.
E da quello inizio a scoprire un mondo.

Johanna, che ha una quarantina abbondante verso i 50, è una donna minuta e forte, su cui si vedono i segni della vita passata a combattere per sé.
Mi parla della necessità di integrare le sue conoscenze per affrontare in modo corretto il volontariato per lo sportello donna, per aiutare nel modo migliore chi è vittima di violenze. Mi parla dei suoi studi di counseling, dello scopo di questi, e di quelli di psicologia.

Per 50 minuti attraverso la vita di una donna costretta a fare studi tradizionali, che ha rifiutato questa vita, fuggendo appena terminati gli studi per approdare a un circo. Conoscendo poi un italiano che l'ha convinta a rimanere, ma destinandola ad un ruolo da eterna amante, disponibile "on demand".
E nelle sue parole, in quei minuti, c'è tutto, ci sono i lunghi anni passati a dipendere da qualcuno, ci sono le disillusioni, la fatica di ricrearsi una nuova vita, l'orgoglio e la forza dell'avere una propria attività, e di andare avanti avanti nonostante tutto.

Non nasconde l'amarezza, quando mi dice che, ormai, preferisce parlare con una donna interessante che con un uomo qualsiasi, né le delusioni.

Ma è nel momento in cui mi dice che il suo più grande desiderio è comprendere, per saper decidere al meglio, che capisco che tra noi c'è affinità elettiva.

Mi spiega che lo scopo del counseling è quello fare i conti con i propri nodi irrisolti, con i fantasmi del passato, per poter ascoltare senza parzialità, per poter dare aiuto vero e fornire una soluzione su misura per la persona che chiede aiuto.

Ma mentre mi parla dei problemi con la madre e con l'ex, come un fiume in piena, mi chiedo chi delle due è il counselor...

E alla fine un momento di verità estrema e un sorriso sul volto di una donna che ho visto correre come una pazza, rispondendo a mille chiamate, gestendo me e i suoi fantasmi, quando mi dice, nel caos dei mille coupon che hanno venduto tra cento offerte. Le chiedo come fa a vivere, e lei mi dice che sono due anni che tirano avanti grazie ai coupon. Che lavorano quasi per niente, e con pochissime risorse tengono aperto il centro. Che con i pochi clienti paganti tirano in là. Ma che si devono individuare le priorità e mentre molti chiudono, lei ostinatamente va avanti, lavorando come una pazza, ogni giorno, anche ieri, e che le fanno male spalle e mani.

Mentre mi dice alcune cose, sento che ripete come un mantra rassicurante cose che le hanno insegnato nei vari corsi di psicologia e aiuto che ha fatto.
Per convincere sé più che me.

La lascio con un sorriso sulle labbra, nel suo piccolo e strano centro a struttura circolare, nello scantinato di un palazzo in corso Monforte, vicino a San Babila. Buio e desideroso di un rinnovamento, trascurato nella struttura - poco ci manca che mi chiuda dentro senza riuscire a riemergere dal camerino, con le inservienti isteriche, e il phon penzolante in uno strano bagno con lavatrice a vista, in attesa di tempi, si spera, migliori.

E' già impegnata con altre due clienti, nemmeno il tempo di salutare.

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