Ricordate la scorsa settimana? Una bella scenata.
Oggi, puntuale come la morte il nostro uomo se ne è studiata un'altra.
Grande attesa per la cedola della prossima emissione del BTp Italia, resa nota oggi nel pomeriggio.
Attesa per i mercati, attesa per i lettori, e attesa per la povera sottoscritta che doveva fare l'analisi, alla velocità della luce, per poi pubblicarla su sito e spedirla in newsletter.
La cosa è già partita male, dato che il ministero ha oggi pubblicato un documento relativo all'emissione, dove c'era tutto tranne appunto questo elemento essenziale per la valutazione.
Questo prodotto è poi decisamente complicato, con una doppia rivalutazione su capitale, cedola e via dicendo, molto più di un normale titolo indicizzato. Inoltre, ci vuole tempo, io mi ero già costruita con estrema fatica un foglio elettronico per le simulazioni.
Viene pubblicata la cedola, e mi metto a fare i conti.
Alla fine, dopo un'ora di lavoro, chiedo a Pietro, che ha fatto la stessa analisi circa 15/20 giorni fa, di parlare di questi conti. Lui arriva lì di malavoglia e mi dice che secondo lui sono sbagliati perché questo titolo (indicizzato all'inflazione) deve rendere come un BTp "normale" di pari durata. Balla un punto percentuale tra l'uno e l'altro. Discutiamo, io sono perplessa, non capisco l'appeal di un titolo in emissione che rende come uno già sul mercato e per giunta senza rivalutazione.
Il tempo passa, controllo freneticamente i documenti del Tesoro per cercare di capire eventuali errori, e inizio ad agitarmi perdendomi in un milione e mezzo di formule excel. Alla fine, indotta dal serpentesco collega interesso il mio capo, che, per una volta, è stato meno idiota del barbuto.
Tra revisioni frenetiche, in cui nessuno ci capisce nulla, tra complicati calcoli, il genio trova online un file excel approssimativo per il calcolo del rendimento del BTp Italia. Tra visione, comprensione, prove, e baggianate varie, passano 2 ore.
Sono le 16 passate quando scopriamo che i miei risultati sono compatibili con quelli del file "amico". Insomma, era giusto il mio.
Ma scopro anche che, in realtà, lui i conti nella scorso articolo non li ha fatti.
Il meccanismo era troppo complicato e quindi, in presenza di dubbi, ha preferito pubblicare un'analisi senza numeri (giuro che è vero) e con un consiglio generico. Quindi l'osservazione che mi ha fatto era del tutto campata per aria (e qui c'è del dolo a mio parere) e, quando gli ho chiesto da dove venisse, lui ha risposto noncurante: - ah, non so, non mi ricordo.-.
Il mio capo gli ha detto di non pubblicare mai più un'analisi senza numeri, - Di cosa parli, del nulla?-
e lui ha detto: - Ma non è uscito niente di sbagliato! Dov'è il problema...
Alla fine ero così stranita che per due volte ciccio mi ha chiesto se stavo bene, e ha fatto scrivere al genio un pezzettino per il sito. Che mi ha girato pieno di errori, di lacune, e banale. Così ho dovuto metterlo a posto. Senza nemmeno aspettare che lo sistemassi, ha preso ed è andato.
E saluti a tutti.
Senza parole.
E' la seconda in due giorni.
Per me fa apposta.
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