domenica 12 gennaio 2014

Politicamente scorretto

Era il 29 dicembre 1973 quando i rappresentanti dei nostri "quasi nonni" approvavano il decreto che ha portato l'Italia a pensionare una massa di dipendenti statali a partire da 14 anni e sei mesi di servizio.
 
Era già all'epoca una prova lampante di come sia stata gestita la cosa pubblica italiana, in assoluto pregio delle generazioni future: in piena crisi petrolifera (altro che domeniche a piedi, domeniche a secco!) si accollava a noi, in sintesi, il mantenimento di questa folla di gente giovane che aveva deciso di pensionarsi.
 
Ricordo la madre di un mio compagno delle elementari.
Noi frequentavamo l'asilo e lei, infermiera, era già in pensione. Non era una mamma giovanissima come la mia, ma era giovane eccome. E, occorre sottolinearlo, ha continuato a lavorare in nero per tutta la vita.
 
Ogni mese ho un attacco di depressione quando vedo la mia busta paga.
Il mio stipendio non cresce: la mia azienda va bene, ma ha preso al volo la palla al balzo della crisi per non adeguare gli stipendi. E' il secondo anno che, nonostante siano cambiate le mie mansioni e le mie responsabilità, tra cui l'esposizione mediatica della mia persona, non vedo un centesimo in più.
 
Il mio stipendio è inferiore a quanto ritorna allo Stato.
E non oso pensare al problema pensionistico.
 
Ecco, io che pago di tasca mia il mantenimento a questi soggetti, pur consapevole che non sia accettabile democraticamente una revisione a posteriori di queste regole, mi scopro estremamente infastidita dalla questione.
 
Insomma, come minimo manterremo 60 anni questa tizia, la quale ha sempre lavorato in nero.
Rivalutazioni, scatti...
La sua pensione sarà, alla fine, assai più corposa di quella che percepirò io (posto che sia ancora viva) dopo 40 anni di lavoro.
 
Non ho soluzioni semplici sottomano, tuttavia, credo che, nel caso di baby pensioni particolarmente pingui, e ce ne sono, si potrebbe almeno procedere al blocco delle rivalutazioni.
Una questione di rispetto verso chi, come mia madre, ha visto congelata la sua pensione per 19 (sottolineo 19 euro lordi l'anno).
 
E qui, anche se Grillo e compagnia cantando non mi piacciono, un bel vaffa ci starebbe.
 

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