Accidenti alla mania per questi programmi di nail art.
Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, munita di un imponente campionario di smalti, pennellini, brillantini e chi più ne ha più ne metta, mi dedico alla nail art.
Con cura faccio crescere le mie unghie, che porto normalmente corte per esigenze pratiche e perché amo, in questo momento, gli smalti scuri, che trovo inguardabili sulle unghie lunghe. Parto impegnandomi nella visione dei programmi deputati al pasticciamento unghie e pure mi blocco davanti a youtube.
I primi, timidi passi, li ho fatti mediante applicazione di brillantino, così saldamente ancorato all'unghia da rendere molto difficile togliere il tutto dopo giorni. Insomma, sembrava mi fosse venuto un brufolo brillante sull'unghia dell'anulare...
E poi, dopo giorni di attesa, arriva capodanno. Impiego ore per realizzare una french manicure precisa, contornata da brillantini disposti con precisione millimetrica. Quando il tutto, perfettamente simmetrico, è asciugato, vado a vestirmi. Che fatica, penso, settimane per avere le unghie lunghe, poi dar loro la forma squadrata, metterci su questo popo' di roba...
Non faccio in tempo a pensarlo che mi si rompe l'unghia del medio della mano sinistra.
Sono secoli che non mi si rompe niente... di fisico, intendo.
Rimango interdetta a contemplare il disastro.
Certo, concludo dopo un po' di tempo, non posso presentare la mia opera d'arte così... monca, ecco.
Che non somiglia affatto alla Venere di Milo.
Non mi resta che togliere il tutto... e vedere tutto il mio tempo e la mia fatica che finiscono nel cestino. Ecco, non sono certa di ripetere l'esperienza. E, oltretutto, non sono certa che certe "opere" rispecchino il mio gusto.
Per cui, meno art e più nail in futuro.
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