Sulla metropolitana tra Centrale e Cadorna ho avuto modo di entrare in contatto, mio malgrado, con due tizi assai poco piacevoli.
Una metro stranamente vuota, data l'ora, in cui i due, uno segaligno e dall'aspetto inconfondibile dell' quasiextossico si accompagnava a un altro, rotondo come una palla.
Entrambi parlavano a voce altissima, accompagnando con un gesticolare rumoroso le loro assai poco importanti parole. Battendo i piedi assai poco graziosamente calzati, muovendosi con estrema malagrazia, recitavano il teatrino che spesso risulta odioso, dell'italiano caciarone (in questo caso anche bevuto).
A un certo punto, dopo aver discettato di quale delitto possa essere annacquare il vino con l'acqua, parte la perla di saggezza. Il ciccio dice all'altro, con voce gutturale il cui tono supera quello di tutto il vagone della metro:- Io con una maglietta a maniche corte e il giubbotto sto benissimo. Non ho freddo. Ma è perché sono un uomo che non ho freddo. Gli uomini non anno freddo. -.
Per un momento c'è stato silenzio, un impercettibile silenzio femminile.
Appuntiti sguardi di donna hanno trafitto l'inconsapevole tizio, afflitto da un aspetto assai sgraziato.
E volevano urlargli:- Perché sei grasso. Semplicemente perché sei troppo grasso non hai freddo.-.
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