giovedì 21 febbraio 2013

L'importanza di un titolo di laurea

Non so se mi ha fatto più venir voglia di ridere o di piangere la notizia che Oscar Giannino, candidato premier di un Paese, il nostro, non esattamente sottosviluppato, abbia vantato un carnet di titoli accademici inesistenti.

Costernazione.
Certo, l'avesse fatto un quindicenne in un'epoca senza internet, avrei capito.
Ma questo tizio, che scrivi e parla di economia ovunque mi lascia davvero a bocca aperta.

Innanzitutto com'è possibile che non ce l'abbia?

L'Italia è piena di laureati (compresa la sottoscritta) che nessuno vuole e di cui nessuno ha bisogno.
Ma un titolo accademico è un biglietto indispensabile.
O meglio dovrebbe esserlo. Perché, andando a ben vedere, in Parlamento e in Senato, quindi nei luoghi deputati a prendere decisioni di un certo peso, il titolo accademico è un optional.

Detto in parole povere: la maggior parte dei nostri onorevoli non hanno la laurea, e, se escludiamo anche le onoris causa, le camere rimangono un po' sguarnite.
L'esperienza, di lavoro e di vita, conta moltissimo.
Più di un pezzetto di carta.

Ma visto che queste persone dovrebbero legiferare, sarebbe bene lo facessero con un minimo di cognizione di causa.
Che non vivano nel mondo reale è un dato di fatto quasi, ma, almeno, un pezzetto di carta, magari non in Albania, a meno che non possano dimostrare di conoscere l'albanese, dovrebbero averlo.
O forse... la laurea è troppo obsoleta anche per accedere al Parlamento?????

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