sabato 23 febbraio 2013

Crisi e rossetti

La crisi avanza e le vendite di rossetti si impennano.
I tacchi raggiungono altezze mai viste.
Le gonne si accorciano.

Non sono impazzita, si tratta di una delle curiosità provate dall'economia.
In sintesi, quando l'incertezza aumenta, ci si concentra su acquisti di poco conto e tanto impatto (vedi l'attuale moda per il rosso acceso) ci si distrae elevandosi ampiamente sopra la realtà quotidiana, come quei trampoloni da 12 cm che sono un evidente problema per una che è alta 1 metro e sessanta, volendo essere generosi (e noi lo siamo) e ha il 36 di piede.

Tipico esempio di questa teoria è stata la moda costosissima che ha dominato i Paesi europei in guerra tra il 1914 e la fine della prima guerra mondiale: gonne cortissime per l'epoca e arricciatissime (quindi bisognose di moltissima stoffa).
Oppure il boom di vendite di rossetti, sintetizzato dal lipstick index, termine coniato dalla Estée Lauder, per descrivere il grande incremento di vendite di rossetti avvenuto a cavallo del 2000.

Bizzarrie della mente umana femminile?
Può essere, ma è anche razionale pensare che un piccolo acquisto possa, in tempi in cui di acquisti importanti non ce ne si può permettere, regalare una piccola soddisfazione.

Ecco perché oggi mi sono comprata un bel paio di rossetti rossi.
Sono ormai arrivata a un'età in cui posso portarli!

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