lunedì 9 dicembre 2013

La persona che non sei più

Io continuo a guardati senza vederti più, mentre parli con quella vocetta tagliente e gracchiante, e lo fai, si vede, contro di me.
 
Da tempo sfoghi il tuo astio, il tuo malanimo nei miei confronti creandomi problemi, facendomi dispetti, architettando seccature per tutti.
 
Parli per irritarci, in modo da irritarci.
 
Ce l'hai con noi, con noi che, palpabilmente, ti detestiamo ormai.
 
Impieghi il tuo tempo scaricandoci addosso il tuo lavoro, rifiuti ogni responsabilità ogni singolo istante della tua vita, sconfessando Sant'Agostino ad ogni passo.
Tessi problemi, trovi pertugi di dispiaceri.
 
Io non so, io non credo, io non posso, ah il consiglio è il tuo... non il mio.
 
Mi chiedo cosa, cosa ti abbia fatto così meschino e tristo.
E perché.
Perché tutto questo. Perché forse non c'è maggior odio che nel carnefice che perde la sua vittima?
 
Ti detesto, in questo momento.
Tu che passi la vita a umiliare, a infastidire, a strattonare gli altri.
 
Quella persona a cui ho tanto sacrificato, quella non c'è più.

Nessun commento:

Posta un commento