domenica 29 dicembre 2013

Blackout digitale

Quest'anno, per Natale, ho cambiato cellulare.
Il mio supereconomico cellulare aziendale da tempo dava segni di squilibrio e di invecchiamento tecnologico irreversibile.
 
Stanca di viaggiare con la consapevolezza di dover ricaricare il suddetto cellulare almeno due volte al giorno, mi sono decisa quando lui ha cominciato a bloccarsi quando cercavo di rispondere alle chiamate. E pure ai messaggi.
Insomma, povero cellulare, era ora di andare in pensione.
 
D'altro canto, che non fosse esattamente un fior fiore di novità tecnologica dovevo intuirlo, quando per anni ho cercato inutilmente una cover e quando ho scoperto che sono stati importati in massa da Hong Kong.
 
Ergo, opto per un nuovissimo cellulare.
Il quale necessita di una sim diversa e più piccola del mio precedente.
 
Scopro tutto questo la Vigilia di Natale, quando si rende necessaria una gita al centro commerciale per sostituirla.
Immaginatevi il delirio del giorno prima della festività.
Una lunga coda per cambiare la sim, l'addetto che, sospetto, ne sapesse tanto quanto me, e la consegna della nuova sim.
 
Ed è stato lì che ho sbagliato: non mi sono portata dietro il telefono e non ho messo subito la sim nel cellulare. Così, tornata a casa più tardi, ho scoperto che la sim che mi avevano venduto non era quella giusta. Anzi, che era proprio sbagliata, troppo grande per entrare nel nuovo cellulare.
 
Da che ho passato il 24, il 25, il 26 e parte del 27 senza telefono, portandomi dietro quello di mia madre, risalente al Neolitico, nelle rare uscite.
 
Il motivo? Entro qualche ora la vecchia sim viene annullata e tutti i contatti e le informazioni vengono trasferiti sulla nuova. Mi sono trovata con una sim inutilizzabile per alcuni giorni.
 
Quindi niente auguri, niente sms, niente telefonate, niente di niente.
 
Al contrario mi sono trovata a fare da segretaria a mia mamma, essendo stata pregata di rispondere e non di richiamare (costa troppo).
 
Tutto questo... non mi è dispiaciuto poi così tanto a dire il vero.
Ho scoperto di non essere così schiava del telefono e questo mi ha fatto piacere.
Vorrei continuare a considerarlo uno strumento e non un vincolo o una limitazione.
 
Però, ora che sono di nuovo dotata di cellulare, sono davvero contenta.
Sono strafelice di... dover inserire tutti i numeri a mano uno per uno, ristabilire routine e contatti, e... via dicendo.
 
Quasi quasi un altro piccolo blackout.
Per "fortuna" domani torno al lavoro così potrò usare il lungo viaggio in treno per finire il data entering.






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