lunedì 14 ottobre 2013

Primo grado di separazione

Credo che il distacco inizi così:
le parole scorrono copiose in sottofondo e tu sei distratta.
Molto distratta. Stai lavorando/guardando la tv/mettendoti lo smalto.... e, improvvisamente, ti ridesti e pensi: - Oddio che idiota. -.

Oddio che scemate sta dicendo, e va avanti da mezz'ora.
Ma quando la smette?

Parole che si accavallano, parole che spumeggiano incontenibili.
Parole su parole, su parole.

Trilla, pigola e si mangia le parole, rotolando rumorosamente sulle consonanti per frenare di colpo sulle vocali.... e non la smette mai. A ripetizione infarcisce con le sue banalità ogni genere, con marcati risvolti maschilisti. Dopo aver massacrato una serie di poveri vocaboli con la r, e avermi ampiamente disturbato, il soggetto, dopo soli tre giorni dal refilè precedente, torna scodinzolando da me.
 
Posso offrirti un caffè?
 
Usciamo e inizia subito a vantarsi della sua nuova "stalker", una tizia argentina conosciuta tramite un amico che vuole trasferirsi in Europa e punta a lui, gli scrive dei papiri su Facebook e non so che altro.
Dopo essersi incensato a lungo, aver esibito una coda degna di un pavone, e aver magnificato il suo "fascino" fino alla nausea (della sottoscritta) mi chiede: come posso togliermela di torno?
 
Non ci penso un secondo: la battuta mi esce da sola.
 
Fatti conoscere di persona, così te la togli di torno subito.
 
Si è risentito.
Dopo una vita da "impunito" essere rimbeccato non gli piace.
 
Basta che le fai un trattamento come il mio e vedi come se la dà a gambe....

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