In questi giorni dominano le notizie sulla tragedia di Lampedusa.
Prima come news del giorno e poi, via via, in secondo piano.
Pensandoci attentamente,, leggendo i fiumi di parole spese spesso a vanvera, mi sono accorta che nessuno spende una parola di gratitudine per tutti coloro che, per professione, si sono trovati di fronte a una condanna.
A morte.
Guardie costiere, medici, sub, tutti.
Da vent'anni queste persone sono condannate a vedere ogni sorta di scempio.
Sui corpi dei vivi, su quelli dei morti.
Da più di vent'anni, impiegati in missioni terribili.
A volte criticati, in particolare da inetti seduti nelle loro poltrone, con mezzi scarsi, spesso mettendo a rischio la loro vita, per terra, per mare.
Ignorati, da un' Europa lontana, impegnata a occuparsi dell'Italia per questioni di rigore o di regolamentazione, e completamente assente quando si tratta di gestire un problema.
Sono gli italiani che non lo sanno gestire, addirittura criticati dall'Europa intera perché poco umani verso gli immigrati. Come se fosse facile, in un'isola che è uno sputo gestire ogni giorni centinaia di nuovi profughi.
Nessun commento:
Posta un commento