mercoledì 16 ottobre 2013

Breathe

Sono le 4:11 del mattino.
La casa è buia e fredda.
Sono avvvolta nel silenzio.

Nella mia mente sento ancora l'eco dei sogni convulsi che mi hanno strappata a un sonno così poco ristoratore.
Il mio cuore batte forte, mi sento indolenzita come una che, invece di dormire, ha corso a perdifiato.

Sono le 8:00.
Sono in metro, sto per scendere a Maciachini.
Controllo la mail, come sempre.
Sono giorni che l'avvocato mi tormenta.
Si vede la fine, forse, ed è vicino il momento di incassare.

Sono le 8 e 10.
Ho già letto al mail, risposto, chiamato mia madre, girato la mail, spiegato cosa deve fare.

Sono già agiatata con l'adrenalina che mi cresce addosso.

Sono le 16 e 30.
Ho già risposto a n chiamate di mia madre, altrettante mail, riscritto all'avvocato e, lavorato, sulla nuova finanziaria.

Sono giorni che non riposo. Sono stanca, stressata, sento tanto la pressione, con l'avvocato che spinge da un lato e mia mamma dall'altro.
Ci manca solo che mi chiami qualche altro coinvolto e sbotto.

Giuro, sono di nuovo una pentola a pressione sul fornello, con accesa sotto la fiamma al massimo.
Ho caldo, ho freddo, ho fame, ho la tachicardia, mi fa male la schiena, mi sudano le mani, sono agitata e mi fa male lo stomaco.

Mi comprerei tutto.

Una pentola, un copriletto, un paio di scarpe, una valanga di cosmetici carissimi, sette coupon per centri estetici....

Mi devo calmare.

Adesso respiro profondamente usando solo il diaframnma come mi ha insegnato l'osteopata.....
E che Dio faccia finire tutto in fretta.



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