lunedì 2 settembre 2013

Il nullafacente pieno di dubbi

Ovvero il tuo collega che il lunedì mattina non ha nulla da fare e deve occultarlo.
Per farlo inizia a mitragliarti con i suoi dubbi.
 
L'immagine è questa: tu, che sei arrivata due ore almeno prima di lui, ha più o meno mezza rivista da aggiornare. Questo quando non succede nulla.
Ma oggi, proprio oggi, all'alba, hai scoperto che sabato 31 agosto una banca di cui avete consigliato in passato un prodotto è stata commissariata. Stai quindi febbrilmente pestando sui tasti, intenta a cambiare mezza rivista, lottando con le lunghezze delle pagine, il tutto dopo una convulsa ricerca sugli effetti del commissariamento sull'attività della banca.
 
Il nostro, insensibile al fatto che tu stia duramente lavorando, inizia a metter fretta a tutti per la consueta rilettura. - Posso stampare? Posso vedere? Posso leggere?-.
E tu, silenzio.
Legge, ma senza preoccuparsi che tu abbia finito o meno.
 
Tu sei sempre a testa china sul tuo lavoro, in silenzio, rigida come un soprammobile di pasta di sale.
La tua speranza è che la smetta, in fretta.
 
Ma le parole fluiscono copiose per quarti d'ora, coinvolgendo anche la compagine di scioperati che hanno finito di fare le due cose che devono fare il lunedì, alla faccia delle tue 300.
 
Non riuscendo a ottenere la tua attenzione, fa quello che tutte le persone che stanno lavorando odiano di più. E non è alzarsi e venire da te, è chiamarti alla sua scrivania.
Cioè, non solo non fai un tubo e rompi, ma manco riesci ad alzarti.
 
Ti interrompe per... farti vedere una cosa su internet.
Invece di folgorarlo abbozzi, inizi a indietreggiare piano piano verso la tua sedia.
Raggiunta la quale ti trasformi in un gatto di marmo, pregando per tempi migliori.
 
Implacabile, il nostro seccatore ti tampina fino al tavolo.
Si avvicina brandendo fogli in cui ti riempie le pagine di osservazioni idiote.
Tu vorresti dirgli, in questo ordine, l'igiene non è un optional, anche se dormi fuori (sei stato in una stalla forse ieri notte?) e quindi stammi alla larga, e, poi, la smetti di segnare questioni che sono una pura espressione di gusto e non un vero problema? Sono un tecnico, non una stilista, e, da quello che vedo, quello che proprio non sa cosa sia il gusto sei tu.
 
Invece abbozzi, e, con calma olimpica, ascolti tutte le castronerie citate con abbondanza di trilli e balbettii. Quindi, dopo esserti interrotta venti volte, aver accolto tutte le idiozie che ti sono state propinate, viene fuori che il nostro eroe si è, caspita, dimenticato di fare i suoi aggiornamenti.
 
Con soltanto un'ora di ritardo mette mano alle sue cose, lastricando i pezzi di baggianate.
Le tue virgole mancanti, che lui dissemina come il prezzemolo nei testi, impallidiscono di fronte alle sue perle. Una per tutte, per lui l'estratto conto contiene l'elenco dei titoli azionari che possiedi... Lavora qui da 12 anni, vedete voi... cosa ne sa.
 
Sbaglia i riferimenti alle pagine, manca i punti e ignora pezzi di frasi monche.
 
Ma questo non gli impedisce di continuare a interrompersi per rispondere al cellulare.
 
L'Albania chiama e, prima di tutto, lavoro compreso, lui risponde.
Per dire... niente di che, solo per tenere in caldo la pentola.
 
E intanto parla e parla e parla.
E ha il coraggio di dirti, mi accompagni all'uscita, no, perché oggi ti vedo proprio scazzata, cosa c'è che non va. E tu, in lizza ufficialmente per il Nobel alla diplomazia rispondi: - Vedi, il lunedì ognuno di noi ha esigenze diverse, e un carico diverso di lavoro. Io devo in pratica rifare il lavoro di venerdì. Tutto questo rumore mi distrae e ci metto il triplo del tempo a fare quello che devo...-.
 
Io credo purtroppo che il messaggio non sia arrivato....
 
 
 

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