Sono le dieci e mezza circa, del primo mattino nebbioso di quest'autunno incombente.
Saltellando arriva bardato nella giacca come un wurstel nella pancetta. Entra in ufficio come un giullare il grande Ciccio, tossicchiando nel solito moto innaturale.
Si rivolge a Danilo, che in quel momento sta pensando di essere trasparente e gli rivolge la stessa attenzione che avrebbe riservato al fantasma del Capitano Nemo.
- Ho la tosse, ho la tosse, sarà mica l'aviaria? Ho sentito che ci sono già stati tre casi, e noi, noi non abbiamo scritto niente?.-
Vorremmo dirgli che non siamo il bollettino del Ministero della Salute, ma tant'è, la minaccia della Peste Nera, che nel corso dei secoli si manifesta sotto diverse forme e nomi, ma sempre con la solita promessa, sterminare gli inermi contagiati e far schizzare alle stelle il valore delle azioni delle case farmaceutiche che vendono il prodotto miracoloso in grado di guarire la malattia è uno dei suoi cavalli di battaglia.
Dopo aver cercato di imporci il vaccino contro l'influenza, aver cercato di vietarci il consumo di carne avicola, arriva con la solita scoperta.
- Cosa devo prendere? Eh, cosa devo prendere?-.
E inizia a gongolare roteando sulla sua ciccezza.
Danilo, già gelido e ora proprio ibernato, gli risponde ancor più freddo di un iceberg: - Ah, guarda non so proprio.-.
Io lo guardo serio e gli dico: - Io, fossi in te, verificherei di non avere la febbre. In caso contrario... Non c'è scelta, centro malattie infettive, e alla svelta.-.
Alessandra corre in bagno a lavarsi la mano che le ha appena stretto, inorridita. Oddio, l'aviaria! Urla in corridoio.
Un po' sconcertato dalle nostre reazioni (avesse sentito come abbiamo commentato il suo look di ieri, ho ipotizzato che oggi avrebbe tentato un look da domatore, rosso fiammante e bottone di latta dorato fine e poco impegnativo), dice: - Ma no, intendevo dire che dobbiamo fare un pezzo sul tamiflu.-.
Si è messo in testa, in passato, che questa cosa, indicata come rimedio per la Sars senza particolare evidenza scientifica, vada bene anche per l'aviaria, che "tanto è più o meno la stessa cosa".
E che la casa farmaceutica che lo produce possa essere l'Affare del Secolo in Borsa, insomma, una specie di Mody Dick per ciccio, che fine nel mito dell'affare miracoloso che lo proietterà, nonostante tutti gli errori e le scemenze fatte in passato, nonché le liti del tutto inutili nell'empireo nei best dei best dell'azienda.
E mentre lui fa sogni di gloria con corone di alloro che piovono sulla sua testa, il nostro pover'uomo deve scrivere l'ennesimo pezzo delirante su un'azienda che... aviaria e mica aviaria, non è cresciuta per niente, sbuffando come una caffettiera, mentre i soliti sfaccendati cercano notizie sui tre decessi per aviaria (manco uno...).
E noi proponiamo un busto marmorizzato dell'essere da piazzare subito nell'anticamera della sede generale. Con lui dentro.
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