Prima riunione, dopo due mesi.
Quella che sembrava una mise estemporanea, camicia in sofferenza e giacchetta metà misura, pare essere diventata una divisa. Oggi blu scuro con profili bianchi, mentre ieri era blu elettrico (effetto dello smog milanese, s'è scurita?). Arriva giusto per il caffè di metà mattina con Blondie.
Lo becchiamo in pieno alla macchinetta con la femme fatal de noatri, in finissimo poliestere di terza categoria e tacco cinese senza fine e senza gusto.
Una riunione infinita, in cui si piazza alla mia scrivania, così comodo da stravaccarsi con il braccio sulla spalliera della mia poltrona, stiracchiandosi per arrivarci. Una vera rottura, ore in cui contemplo l'idea di ridurla come quella del barbuto, piena di cumuli anti-invasione fatti di pigne di cartaccia. In alternativa, posso cospargermi di aglio dissuasorio.
Non mi molla un attimo, salvo rare, salvifiche pause, interloquendo con me a parole, spintarelle alla scrivania e pizzicotti al braccio (non sono un antistress!).
Cavalca tutti i suoi cavalli di battaglia, perdendosi tra un'idiozia e l'altra, perdendo il filo del discorso, il senso, e il motivo.
Infine, nell'ufficio stremato si leva la cavalcata della Valchirie.
Un nuovo amore per la musica lirica?
Ma no, è la suoneria del suo iPhone. Compare la scritta, gigante "Mamma".
Mammà che lo chiama all'ordine: non si è ricordato di chiamarla per dirle di prendere 5 gocce di un medicinale contro la labirintite, ohibò malandrino!
Verso l'una scompare, riapparendo verso le quattro.
Ipotesi: è andato a dare le gocce alla madre di persona e si è abbioccato sul divano dopo il brasato.
Oppure, si è iscritto a un corso di latinoamericano e ha beccato qualcuna. Così è ripreso il giro dei pranzi (da offrire) al McDonald. Oppure, beh, ha l'obbligo di firma in caserma, oppure va a trovare uno dei figli in riformatorio.
Si sa, "buon" sangue non mente.....
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