venerdì 30 agosto 2013

Una vacanza romantica

Cannes? Le Maldive? Santo Domingo?
No, la mia idea di vacanza romantica è... due giorni in tenda a Carcoforo, provincia di Vercelli, in Val Sesia. Poco più di 200 abitanti, nella bella stagione, è un minuscolo paesello al fondo della Val d'Egua. Gli unici comuni della Val d'Egua, per capirci, sono Rimasco e Carcoforo.
 
Poche case, nello stile tipico valsesiano, tetto grigio di ardesia, particolari di legno scuro.
Fontanella con acqua gelida come d'obbligo, cervi e cerbiatti che si tengono a debita distanza (per fortuna, visti i precedenti), un centro sportivo, un solo ristorante assai ruspante in cui si mangia polenta con formaggio, con cervo, con... polenta! e... Polenta ancora, oltre al cornetto Algida.
 
Microclima tipico della Val Sesia.
Se non piove, almeno una volta al giorno ci preoccupiamo.
 
Le auto sono bandite: si gira a piedi, in teoria in bicicletta (in pratica non ce la si fa), la domenica mattina ci sono pochi banchetti del mercato che vendono cianfrusaglie e toma, burro e prodotti locali.
 
Insomma, il nulla.
 
Ma è un nulla radioso, un nulla verde e armonioso, un nulla quasi divino.
Un nulla in cui puoi passeggiare nel verde "vero", non piantato o addomesticato dell'uomo, senza incontrare nessuno. Un nulla in cui puoi toccare il silenzio, riempito solo dalle voci della natura, insetti, uccelli e stormir di fronde.
Un nulla senza zanzare.
Un nulla senza l'umidità opprimente delle risaie.
 
Insomma, il luogo del divertimento sarebbe lo spiazzo (dotato di griglie), sotto qualche abete, vicino al torrente, deputato a campeggio.
Servizi ridotti al minimo, turismo ruspante di chi passa la giornata intera a ingozzarsi sotto la veranda del camper.
 
E l'angolino che scende al fiume, l'ideale per scendere al torrente e piazzarci le bottiglie a raffreddarsi.
 
Un posto il cui fascino, per me, risiede nella possibilità di fare cose semplici, in modo semplice, stando a tu per tu senza distrazioni né interferenze. Al massimo qualche pallonata dei soliti bambini molesti o gli schiamazzi degli altrettanto molesti genitori.
 
Ogni volta che ci torno mi rinfranco lo spirito, depuro la mente, tranquillizzo l'anima, ultimamente piuttosto tormentata. Il nulla, come l'acqua del torrente che scorre, la vallata stretta e verde, il sole che viene festeggiato.
 
La montagna, ma questa, non quella pretenziosa, mi mette di buon umore (e mi stimola anche l'appetito...). Peccato che non sappia sciare, detesti il freddo, odi le salite, sia fuori forma da 15 anni almeno, abbia un menisco poco in forma. Ma per campeggiare romanticamente vicino al torrente, io e te, tu e io e una bistecca alla griglia sono sempre in prima fila.....
 

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