sabato 3 agosto 2013

Japan dream




Per i nostri genitori il "viaggio" per eccellenza è sempre stato l'America (per mio nonno l'Australia, ma si sa, in famiglia siamo un po' particolari). Il sogno americano è stato croce e delizia dei nostri padri. Io, reduce da quattro anni di Stati Uniti, grazie al supereuro, mi sono chiesta cosa davvero significasse per me il viaggio, in senso assoluto.
La mia risposta è Giappone.
 
Cresciuta a Buondì, sofficini e visioni manga del Monte Fuji, ho sempre desiderato andare in Giappone.
 
Tokyo, però, mi sembrava la luna, quando, qualche anno fa, ho visitato il Museo Van Gogh ad Amsterdam e pensavo a quei girasoli volati n Giappone. Sì, prima o poi ci andrò... ma non ci credevo.
E ora, invece, sto per partire per Tokyo prima tappa di un tour fai-da-te.
Non mi sembra vero, eppure ho tutto in mano.
Mi sembra ambizioso, un po' folle, un progetto esagerato, in cui, davvero, stavolta ho alzato il tiro.
 
Cosa mi aspetto dal Giappone?
 
Di uscire, per un po' di tempo, da me stessa e immergermi in un'altra realtà, assolutamente diversa, assolutamente lontana, assolutamente fantastica.
Di capire, anche, questo Paese tanto diverso, e un pochino meglio anche me. Sto studiando da tempo, tra l'altro, e spero di aver fatto bene.
 
Per cui parto, verso questa nuova prova. E sapete bene quanto mi piaccia mettermi alla prova :-)
 
P.S.: gli altri posti che vorrei tanto vedere sono le cascate di Iguazù, la Patagonia e, ovviamente, l'Australia....
 
 

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