domenica 18 agosto 2013

I voraci cervi di Nara

Nara è stata la prima capitale del Giappone, per soli 75 anni.
In precedenza, alla morte di ogni imperatore, in ottemperanza ai principi dello scintoismo, la capitale, veniva spostata. In seguito all'introduzione del buddismo in Giappone, la capitale da itinerante divenne stanziale e venne scelta Nara.
 
Oggi è raggiungibile da Kyoto con un breve tragitto in treno ed è la classica meta da gita giornaliera per chi si trova in Giappone per il tour delle tre capitali, come me.
 
La principale attrattiva della città consiste nel parco con il percorso dei templi (sono 7 km di strada) nella bella foresta di Nara.
Il cervo, animale sacro, popola felice e addomesticato il parco, per la gioia dei turisti.
 
Che bello, pensate voi, avvicinare i dolci bambi, accarezzarli, farci le foto, e magari dargli qualcosa la mangiare. Bellissimo, ma prima sappiate che il cervo è un animale grande. Se siete alte in un intorno di 1,6 metri, entrate nell'ottica che un maschio adulto con imponenti corna vi guarda quasi negli occhi, e può spintonarvi con 4 robuste zampe.

Ma questo lo imparate dopo. Prima vi godrete la seguente avventura, come è capitato a me.
Con entusiasmo infantile sbarcherete a Nara, pronte per la visione del Budda gigante.
Estasiate davanti al colosso, metterete in pratica le vostre novelle conoscenze in fatto di buddismo.
Ancora sotto l'effetto ipnotico dell'incenso ammirerete la statua gigante, e le altre, altrettanto grandi, di contorno. Avrete fatto l'offerta, osservato i souvenir, e poi, avrete consultato la piantina del percorso dei templi.
 
Infine, dopo esservi adeguatamente acculturate, in un attimo di pause, avrete guardato intorno, con una certa invidia, gli altri turisti, intenti a vezzeggiare i cervi.
Avrete notato un banchetto di biscotti e vi sarete dette: -E perché no?-.
 
Ho comprato un pacchetto di biscotti. Appena ho allungato la mano si è alzato tutto il branco, e mi sono vista circondata e sospinta da almeno dieci bestiacce.
Avanzavano compatte, e alzavano le loro teste con le bocche aperte e le labbra protese, tanto da far intervenire la signora del banchetto che li ha cacciati con una pinza di ferro. Arretrando mi sono trovata ad avanzare tenendo ben alti sopra la testa i biscotti, con tutta la carovana dietro a spingere. Lo confesso, al primo accenno di salto ho avuto al tentazione di darmi alla fuga.
Ho pensato, però, che loro correvano molto più veloce di me....
Per cui mi sono detta: - Me ne devo liberare.-.
Al primo accenno di biscotto sono stata assediata nel vero senso del termine, un pezzo a te, un altro a te... finché non è arrivato un grosso animale che, guardandomi minaccioso negli oggi, mi diceva chiaramente: - Com'è che qui non è arrivato nulla???-. Prima ha cercato di attrarre la mia attenzione con una nasata e poi, ha messo in pratica il piano B. Ovvero, a preso la mira, ha trovato il punto e... ahia! mi ha morsicato la pancia.
Per un attimo ho avuto la tentazione di dargli un ceffone, poi mi sono contenuta.
 
E così, mi sono trovata nell'imbarazzante condizione di chi viene scambiato per una borsa.
I cervi, infatti, come ricordano i cartelli di avvertimento, mordono le borse, spingono, incornano e altro di poco bello. E io.... beh, hanno scambiato la mia pancia per una borsa! Tristezza suprema.
Costernata, umiliata e dolorante ho deciso: palestra palestra palestra signori, senza dubbio!





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