venerdì 30 agosto 2013

Pedoni versus ciclisti

Ogni santissimo giorno, uscendo dal portone dell'azienda, ho circa il 70% di probabilità di venire stesa da una bicicletta e almeno il 50% di essere travolta da una mandria di pedoni che rasentano il muro.
 
Ogni santissimo giorno, quando riesco a passare incolume i due attraversamenti dei binari del tram e arrivo alla metro tiro un sospiro di sollievo.
 
E anche oggi, per fortuna, ce l'ho fatta.
Non mi hanno investita.
 
La porta scorrevole della mia azienda si apre su un marciapiede ampio, transennato per far posto a un doppio binario chiuso del tram, accanto a una strada a scorrimento a senso unico.
La pista ciclabile termina almeno 200 metri prima, o meglio, prende un'altra direzione, passando in mezzo al parco. Ma non importa: vecchi, per lo più, immigrati, per la gran parte, sfrecciano in contromano sul marciapiede, rasente muro.
 
Ognuno di noi si affaccia prudente ogni volta che sta per uscire dall'azienda.
I contusi e gli "stesi" non si contano.
 
E tutto, per evitare due metri in più in sella.
 
Ho macinato km e km da ragazza tra i paesi della Bassa.
Amo la bicicletta e amo pedalare, così come amo la campagna da cui vengo.
 
Ma, ultimamente, odio i ciclisti.
In particolare quelli milanesi.
Metti un mezzo, fosse pure un triciclo, in mano a un essere vivente e questo si sente un dio, superiore a tutti e sprezzante l'umanità appiedata.
 
Salvo poi lamentarsi degli automobilisti cattivi.....
 
 
 
 

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