Scivolo dentro l'acqua calda. Dalla finestra aperta, vedo cadere paffuti fiocchi di neve. Si fissano nella notte, e volano lievemente a terra.
Mi rintano nella vasca, ascoltando il silenzio.
Ho molto su cui riflettere, in questo tardo pomeriggio invernale.
Vedo le bolle che sciamano in cerchio a pelo d'acqua, si formano, e poi scoppiano leggere.
Un po' come i miei sogni, scivolati via.
Mentre cammino li posso vedere a terra.
Mentre dormo li posso sognare, inquieti pensieri.
Sono una persona diversa. Per forza, per fatalità.
Sono solo non posso, ma soprattutto non voglio tornare indietro.
La normalità, questa grande chimera, questo sogno a cui mi volgo, che mi sfugge come pulviscolo, a cui tendo una mano che rimane vuota, la normalità, io credo non esista, alla fine, almeno per me.
O forse, basta solo rinunciare allo spavento, alla paura, per incontrarla e farla propria.
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