Aria fosca e stropicciata, aspetto pessimo e silenzio tombale.
Mi trovo a pranzare di fronte a codesto piacevole soggetto di fronte, ieri a mezzogiorno.
Difficile capire come comportarsi.
Fare qualcosa, oppure no?
Non ha profferto parola, e io, reduce dall'ennesima pessima nottata a causa della sinusite che non mi fa respirare, ho un aspetto bruttino, che mi piacerebbe occultare, invece di esibire.
Parlo, ad altri, ovviamente.
Ma siccome la gentilezza non è mai troppa, e in questo caso non è disinteressata, mi prendo la briga di scrivere tre righe davvero molto gentili prima di uscire nel pomeriggio.
E stamattina... nessuna risposta.
Né grazie, né prego né nulla.
E non è la prima volta.
Ora, a me girano anche un po' le scatole, a essere sincera.
Capisco il lavoro il tempo la congiunzione astrale, ma fino a un certo punto.
Qui si tratta di educazione, che non è un optional.
In preda ai fumi del nervosismo, ho pensato: - Scendo prima, lo ignoro...- ma poi mi sono detta che è meglio far finta di nulla e continuare con le proprie abitudini.
Odio la gente che non risponde, comunque.
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