E non parlo dello storico dell'arte Giulio Carlo, di cui un enorme libro giace a prendere polvere in salotto. Parlo di quell'olio prodotto dalle popolazioni dell'Atlante oggi all'ultimo grido in materia di cosmesi.
Girando per casa mi sono accorta di avere in uso: due saponette all'argan, un balsamo spray all'argan, un bagnoschiuma all'argan, uno shampoo all'argan, una crema per le mani all'argan.
Sono tutti (saponi a parte) prodotti da grande distribuzione, quindi immagino che anche nelle vostre case ci sia un'enclave di argan quasi a vostra insaputa.
Dopo la Rosa Mosqueta (dal Cile, per me l'hanno estinta) ecco qui le bacche di un arbusto spinoso che vive in Marocco, da cui si estrae il prezioso olio, alla base di molti trattamenti, la panacea per tutti i mali e i problemi della pelle, dagli eczemi alle rughe, l'ultima moda in fatto di cosmesi.
Un vero miracolo che, però, mi crea dei dubbi. Anche ammettendo che di olio di argan ce ne sia poco in queste preparazioni, questo ingrediente così prezioso cresce in una zona così piccola da farmi sospettare che di argan, in molti prodotti, ci sia solo l'essenza sintetica con buona pace della cosmesi naturale.
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