Una fame terribile mi ha colta stamattina, dopo una lunga camminata verso la stazione e dopo due pasti, pranzo e cena di ieri, particolarmente leggeri (ieri sera solo verdure).
Come arrivare all'ora del triste pranzo, un insipido nasello surgelato?
Almeno 5 ore tra l'arrivo in ufficio e il deprimente pasto, da far passare insieme ai crampi della fame.
Invece di svaligiare i cracker della macchinetta ho pensato: - Trattiamoci bene.-.
E così mi sono diretta verso la panetteria dell'angolo, prezzi da gioielliere, ma di solito roba buona.
Non ci vado mai, con la fisima del grasso che mi si deposita sui fianchi senza pietà. E poi non amo le brioche tranne la treccia con l'uvetta e il croissant alla marmellata.
Entro nella panetteria e mi trovo a tu per tu con il nuovo assetto anticrisi: tavolini e seggioline per pause pranzo veloci e unticce. Poche brioche occhieggiano dal bancone, e tutte estremamente piccole.
Niente treccia e un croissant che sembra un biscotto del Mulino Bianco.
Mi decido e compro un saccottino al cioccolato, tanto a me il cioccolato piace.
A fatica attendo di entrare in ufficio per sbranare il saccottino.
Appena apro il sacchetto, però, vengo colta da delusione: un pacchettino unto, friabile e grasso, da cui fuoriesce del cioccolato bruciacchiato, presumo in gocce.
Si sfoglia terribilmente, sporcando dappertutto, me, la mia camicia, le mani, per terra...
Ho fame e lo mangio, ma credo che mi guarderò bene dal ripetere l'esperienza.
Il tutto alla cifra di 1,2 euro, quando al bar trovi brioche che costano decisamente meno.
Capisco la crisi, ma...restituitemi una brioche decente!
Nessun commento:
Posta un commento