lunedì 20 maggio 2013

Davvero un inizio no

Così stamattina, la peggiore che non ricordassi da secoli e secoli amen.
Mai, nemmeno nei momenti più bui della mia poco esaltante carriera lavorativa sono stata così svogliata. Consunta, direi.
Mi sveglio con la certezza che la mia carissima crema contorno occhi della Rilastil, che ho pagato un occhio della testa mi fa allergia. Io che ho sempre comprato roba scontata a poco e pochissimo prezzo mi trovo a fare i conti con una terribile congiuntivite. Occhi gonfi e cisposi, tutti appiccicati, sclera di fuoco... Un orrore, per giunta bruciante.
 
Sono stordita, stanca e completamente priva di concentrazione.
Leggo, come sempre, con l'obiettivo di terminare un libro agli sgoccioli.
Ma devo tornarci su più e più volte... Ed è un romanzo.
Complice un ritardo il treno è pieno oltre misura. E io capisco che una delle cose di cui sono satura è proprio tutta questa oppressione di gente che mi soffoca, e spinge, e disturba e urla e sgomita ogni santa mattina presto. Umanità varia e non desiderata, per giunta.
 
In ufficio cerco tutte le scuse per non cominciare, fotocopie (che pure devo fare) caffè, due chiacchiere con l'ufficio salute (gloria a Paola e Ierta che mi danno asilo politico e materno affetto ogni giorno). E infine mi rassegno. Più distratta che mai mi immergo in una riunione fiume che Pietro rende mortifera con i suoi consueti dubbi, costringendomi a una guerra di trincea per resistere alle sue idee di vapore acqueo.

Terminiamo tardi, molto tardi.
Io nel frattempo tocco con mano la mia distrazione. Vago su internet, non riesco a concentrarmi per mezz'ora di fila. Sono ripiena di idiozie fino a scoppiare, il mio cervello chiede venia.
Nel pomeriggio mi metto sotto a lavorare. L'unico modo che conosco per cercare di far passare il maltempo e il malumore. Concentrarmi su altro.

E così mi rendo conto di quanto non sopporti più l'usignolo dei noatri, Danilo. Che canta in continuazione. Dici una parola e lui zac, tira fuori una canzone...
Un'altra e zac, un'altra canzone. Sennò se la inventa. E va avanti tutto il pomeriggio. E rompe, santo cielo se rompe.

Irrompe anche il mio capo, sulla scia di una delirante risposta di Pietro, il quale prospetta a un nonno che vuole investire 10.000 euro per la nipotina che sta per nascere di comprare un BTp della durata di 18 anni e poi fare testamento!!!!! In netto contrasto con la mia risposta, tra l'altro. Invece del buono postale per minori. Il tutto per risparmiare lo 0,34% di rendimento l'anno. Un testamento! E poi le cedole da reinvestire....
Ma si può? L'abbiamo perso, questa è la verità.

E così mentre il ciccio supremo si mette a parlare della cosa lui, dopo aver creato il caso, si distrae e ostentatamente non ci considera più. E chi deve scrivere subito l'articolo? Io, ovvio, e mollare lì tutto quanto stavo facendo.

Solo la lettura mi riconcilia con il mondo, consapevole che è come mettere la testa sott'acqua.
Inizio un nuovo libro in metro, "Le bugie nel carrello: Per una spesa più consapevole. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo" di Dario Bressanini e tiro un sospiro di sollievo.

Lunedì è quasi andato....

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