martedì 14 maggio 2013

Crisi - succede anche questo parte seconda

Qualche settimana fa una mia amica ha ricevuto la seguente indecente proposta: trasferirsi a Verona, pagandosi tutte le spese, oppure vedersi ridotto l'orario di lavoro (e lo stipendio) a part time.
Lei organizza corsi di formazione e convengni per le aziende farmaceutiche. Dipendente di una piccola azienda si sobbarca anche la gestione dei suddetti convegni, gestendo da sola anche 180 partecipanti. Il tutto per una cifra decisamente bassa.
 
Un paio di anni fa, con l'estromissione di uno dei soci (quello, in base ai suoi racconti, che ci capiva) con lo spostamento della sede da Milano a Saronno e poi con la chiusura delle stesse, l'attività ha iniziato a declinare. Persa la vecchia guardia di impiegate in gamba e professionalmente all'altezza, l'attività ha iniziato a subire pesantemente gli effetti della crisi.
Infine, l'ultima tegola, con lo scopo di mandarla via.
Garantito il lavoro fino a settembre, e poi il nulla.
 
La correttezza di queste persone (che, a mio parere devono avere un'altra fonte di reddito) è sempre stata scarsa. Aveva appena comprato casa e loro lo sapevano e le hanno annunciato la chiusura della sede. hanno costretto al part time già un'altra amica, e senza motivo.
 
La scelta, in realtà, non c'è. Perché lei non può permettersi di accollarsi un mutuo e un affitto insieme.
Ma neppure gliela vogliono dare. Per me, comunque, si tratta di un'attività mal gestita, incredibilmente mal gestita, in cui il potere decisionale è affidato a un ragazzino viziato che ha appena finito l'università e che adesso sta facendo un master a spese della ditta.
 
Ecco la mia amica a oltre 45 anni che peregrina tra vari uffici a caccia di un lavoro qualsiasi, e con il terrore, di come mangiare, di come pagare il mutuo, una volta perso il lavoro...
 
Cosa dire a queste persone?
Cosa fare per loro?

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