Una domanda mi ronza in testa senza sosta, da ieri sera.
Fino a dove il volgare è indispensabile al drammatico?
Oppure siamo così anestetizzati dalla volgarità imperante attraverso ogni mezzo di comunicazione da aver bisogno di dosi sempre più massicce di brutalità, di esibizioni esplicite, sempre più esplicite e di fette di carne sempre più ampie sotto i riflettori.
Se vi interessa cosa penso della rappresentazione che ho visto ieri è: estenuante.
Estenuati gli occhi da violentissime luci, tante e potenti, di chiaro simbolismo, la luce che squarcia il buio dell'anima, non ci voleva un genio a capirlo. Ma ho invidiato una talpa, accidenti, perchè questa luce accecante mi fa fatto bruciare gli occhi dal primo secondo, e dopo 2 ore e 50 non vi dico.
Non riuscivo nemmeno a vedere bene gli attori.
Estenuati da quella mezz'ora/quaranta minuti di troppo che significano, in una rappresentazione, divagare. E che verso la fine sono piuttosto colpevoli, quando vorresti arrivare al dunque.
Per quanto poi mi riguarda, posso capire il precipitare di una donna verso l'abiezione, la tentacolare volgarità che l'avvince da fuori e la rode da dentro, il clima di torbida lussuria che condisce ogni secondo, ma mi hanno infastidito notevolmente una serie infinita di mimi, allusioni, spogliarelli e chi più ne ha più ne metta.
Abbiamo capito il concetto e, sottolineo, non abbiamo bisogno di ripassi teorici in materia.
E poi, interpretare Marlon Brando non è affatto facile. Più che la prestanza fisica (un po' grasso, non trovate, l'originale? e basso), è il carisma che crea problemi. E qui li ha creati, una rappresentazione dignitosa del Mito, che però era sensuale come il merluzzo surgelato che mi sono fatta sabato sera.
In sintesi, stanotte ho dormito male, ho sognato pezzi di dramma, e le mie solite preoccupazioni hanno preso il volo nel sonno, mi sono svegliata mille volte, parecchio angosciata.
E volete sapere che penso? Che 'sto s.....o del cognato glielo doveva lasciar sposare al suo amico Blanche e farsi i fatti suoi. Ma questa è un'altra storia, ricamata sulla solita tendenza femminile a parteggiare per qualcuno.
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