lunedì 4 marzo 2013

Provvidenza II

Voi ci credete? Alla Provvidenza, dico, a quell'intervento divino di manzoniana memoria, che giunge per vie inattese a soccorrere un malcapitato.

Stamattina avevo appena finito di parlare con Pietro, il quale, con la solita crudele indifferenza, mi ha riversato addosso le novità del fine settimana sul fronte albanesi parassiti.
Mi ha raccontato che, alla fine, è riuscito a toglierseli di casa, certo, mandandoli in albergo, ovviamente pagato da lui.
Mi ha raccontato di come suo padre stia dando fondo a tutte le sue altolocate conoscenze per sistemare la questione casa, divorzio, sostentamento.
Da quello che ha detto, mi pare di capire, che la mia idea di piazzare la mandria al figlio, oppure di piazzare il figlio alla mandria, tutto pur di (fingere di) avere dei nipoti è concreta e reale.

Ho provato, mio malgrado, un forte dispiacere, che ha i toni dell'amarezza e dell'umiliazione. Mi è complicato spiegare altrimenti questo dolore fisico, a metà tra stringimento e mancanza di fiato, lo stesso che coglie chi, inavvertitamente, si dà una martellata su un dito.

Trovo che sia una prova di crudeltà e non di fiducia e amicizia riversare queste cose su una persona con cui si è avuto un lungo, travagliato e mal concluso legame, troncato proprio in ragione dei suddetti tizi. Trovo davvero infame dimostrare in continuazione, con le confidenze, la preferenza assoluta per questi soggetti. Trovo anche insultante il fatto che mi si chieda solidarietà, partecipazione e comprensione per delle persone che, diciamocelo, detesto di tutto cuore, e motivatamente.

Così mi sono trovata, nonostante, a questo punto detesti pure lui, a gestirmi un lunedì mattina emotivamente destabilizzante, come non capitava da tanto tempo. E sono arrabbiata perché proprio non dovrei più farmi destabilizzare!

Come sempre, per mettere un po' di solitudine tra me e i miei pensieri, mi rifugio in bagno
Quanto più tenace è l'odio dell'amore, e come si genera facilmente (insomma, anni di crudeltà gratuite...). Se guardo in fondo al mio cuore ho tutte le certezze. Non ho alcun interesse più, né stima, né affetto, né coinvolgimento alcuno nei confronti suoi. Ma tutte queste chiacchiere mi fanno star male perché portano a galla ricordi e umiliazioni non ancora cicatrizzate.

Nemmeno il tempo di rendermene conto e Cristina mi manda un messaggio: ci sei? posso passare un momento?

E la mia Provvidenza di oggi mi accoglie sorridente, con la sua bella faccia pulita e gli occhi che ridono, con la fiducia che accorda sempre a me e al futuro. Cristina mi saluta e mi porge un vaso con due piante di roselline. Una bianca bordata di rosa e una gialla.
Con il loro vasetto giallo esibiscono un pensiero gentile e affettuoso, e mi guardano speranzose.

Sono rimasta senza parole di fronte alla dolcezza commovente dei fiorellini.
Mai momento è stato più opportuno, anzi, ha del miracoloso.
E tutto con una confezione altamente simbolica.

Speriamo che fioriscano anche tante altre cose. :-)


Nessun commento:

Posta un commento