giovedì 7 marzo 2013

Artifici contabili o cattiva amministrazione?

Oppure tutti e due?
 
Da parecchio tempo ci si chiede, ma com'è possibile che, in un periodo difficile come quello corrente, la mia azienda sia un'isola del paradiso non lambita da nessun problema.
Insomma, basta girare per rendersi conto della situazione.
Eppure, non più tardi di 2 mesi e mezzo fa all'apertitivo aziendale, viene fuori che, a parte qualche piccola correzione, siamo in buona salute.
 
Dopo una manciata di settimane, sorpresa! Una shekeratina contabile, due fusioni qui, un'incorporazione là... e siamo in discreta perdita.
 
Nonostante ciò ci daranno un premio aziendale (di solito ridicolo).
 
Ecco, non riesco a capire.
Come fai a distribuire un premio se sei in perdita, tanto per cominciare.
E poi, se sei in perdita, come fai a mantenere certi benefit e certi consulenti.
Abbiamo rimborsi senza limiti (e neppure quelli della decenza, pare) per consulenti dalla dubbia mansione, rimborsi carburante per cifre assurde, stipendi giornalieri di consulenti pari ai mensili degli impiegati, aperitivi, catering, viaggi, e chi più ne ha più ne metta per i soliti pochi.
 
Invece tagliamo e tagliamo del personale che serve, quello del progetto guide, per esempio, che è andato benissimo e ci ha portato molti nuovi soci.
Continuiamo a fare lavori inutili, tipo cambiare le macchinette perfettamente funzionanti, creare della librerie per lo scambio dei volumi, stampare nuovi badge.
Ma perché?
 
Dobbiamo chiudere in rosso per questioni fiscali?
Abbiamo bloccato i corsi di aggiornamento, ma perché non tagliamo un po' i catering? Aiuterebbe chi assiste al solito penoso spettacolo dell'arraffono di turno, che, con la scusa di essere alla logistica, si porta a casa tutti gli avanzi.
 
Eppure pare che il problema più grande sia quello di non farci stampare.
Addirittura, visto che stampiamo troppo (ci sono degli obblighi di legge, tengo a precisare), non ci aggiustano le stampanti.Come dire, a mali estremi....

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