lunedì 18 marzo 2013

Tre pasticcini

Non più di tre pasticcini, tre minuscoli pasticcini di Dante, per quell'unico lusso da nostra famiglia superindebitata per la casa.
Tre pasticcini che potevo scegliere, tra i mille che occhieggiavano dalla vetrina, il sabato pomeriggio dopo la lezione di Danza, quando i miei mi prelevavano a lezione per il nostro giro familiare a Vigevano.

Che ansia, che indecisione, solo tre, nella mia mente di bambina la programmazione per la settimana successiva non esisteva, esisteva solo il presente.
Quale scegliere, quale abbandonare?

In realtà il divertimento per i miei era vedere come, alta un metro, sgomitavo tra gli adulti, osservavo, decidevo e mi facevo servire dalla commessa. Loro non mangiavano mai, mio papà per salute, mia mamma perennemente a dieta inutile.

Ieri pomeriggio ho voluto tornare ai tre pasticcini di Dante, in una Vigevano sguarnita e sotto un'incredibile nevicata di metà marzo.
Potevo prenderne 20, ma solo tre.

E, buonissimi, deliziosi ma...
sono così piccoli... Mi ricordavo tutto enorme con gli occhi di una bambina, tranne le paste. Ma non era gola, era la verità. Sono minuscole.

Viva lo stile di Napoli, un cannolo un kg!

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