Un cerchio di malumore implacabile mi avvolge, in questo lunedì d'estate.
In seguito al trasloco di cui parlavo prima, dal mio piano se ne sono andate una serie di presenze amiche, il cui incontro casuale in corridoio era una parentesi positiva, una piacevole abitudine, come quella del caffè del mattino che, per colpa di questo cambiamento, vengono meno.
Mi sento come se avessi perso le coordinate della mia tabella di marcia quotidiana, come se un senso di vuoto avesse accerchiato la mia giornata.
Intorno tante persone, ma nessuna di quelle che abitualmente vorrei vedere.
Inoltre, sono anche intimidita dal nuovo luogo in cui lavorano ora le mie presenze amiche.
Si accede entrando nel corridoio del magazzino, e poi superando una porta tagliafuoco e poi entrando in un ambiente in penombra, piuttosto asettico come lo sono le cose nuove.
E c'è un silenzio irreale, che induce a camminare in punta di piedi e a parlare sottovoce...
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