lunedì 9 luglio 2012

La legge di Murphy




Giovedì sera mi sono detta: - E adesso giochiamo le nostre carte. -
Venerdì mi sono trascinata per una giornata intera su zeppe di altezza improbabile, gestendo una scollatura di tutto rispetto, imbalsamata in un trucco/parrucco cui non sono abituata e di conservarlo almeno fino a quando, ragionevolmente, potevo pensare di essere "fuori pericolo", lontana dagli incontri desiderati invano.

Con le pive nel sacco, venerdì sera mi sono issata (è proprio il caso di dirlo) sul treno per il ritorno.
Ho cercato un vagone solitario, un posto di testa per non aver vicino nessuno e potermi chiudere nella mia delusione, cercando di leggere qualche parola, senza riuscire a concentrarmi.

E dopo poco zac! sento un prurito dirompente che risale dal mio piede destro.
Il tempo di rendermene conto e zac! il prurito mi arriva dalla caviglia sinistra.
Agguerrita mi guardo intorno.
Maledette zanzare padane e non.

Dopo 50 minuti di caccia infruttuosa, il bilancio è stato pesante: circa dieci punture costellano pruriginosamente le mie gambe, bollate di rosso come se avessi il morbillo (e non vi dico il piacere della depilazione con slalom per non irritare ulteriormente i ponfi....).

Oggi, giorno nefasto di rientro in ufficio, mi sono messa uno straccetto cinese da 5euro5, pure marrone, che oltretutto, essendo dimagrita mi fa pure difetto sul seno, e lo becco, tutta bella lucida come un panetto di burro....

Mi sono fatta beccare per niente, per giunta.
Bah, che jella.

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