mercoledì 18 luglio 2012
Profumo d'estate
Stamattina verso le 7 camminavo a passo spedito verso la stazione.
Intorno a me solo qualche auto, che sfreccia ansiosa e in perenne ritardo verso il posto di lavoro.
Nessun passante o quasi, solo il verso delle anatre dello stagno vicino a casa e qualche dipendente del piccolo supermercato in centro.
E' estate piena.
Lo sento ad ogni respiro, nell'aria tersa e frizzante, ansiosa di novità e di divertimenti anche a quest'ora. Lo sento nel suono inconfondibile delle campane, che suonano le sette con un rintocco rotondo e pieno, nel richiamo delle rondini, che volano alte sui tetti.
Il sole alto mi tiene compagnia, mentre rincorro i miei passi sulle vie deserte, fino ad arrivare vicina alla stazione. Alla spicciolata i pendolari arrivano a passettini svelti verso il treno. Uno sguardo all'orologio, c'è ancora tempo per fermarsi a comprare il giornale all'edicola.
Ancora uno sforzo, ancora una piccola corsa: eccola, la caffettiera che mi porterà a Milano è sul primo binario. Avanzo, scelgo le prime carrozze, stamattina voglio restare sola con il mio giornale, avere la sensazione che, così come il treno avanza, anch'io mi sto lasciando dietro le spalle passato e presente. Voglio solo leggere, farmi due risate al tono roboante e di dilettantesco sensazionalismo della Lomellina, con i suoi strafalcioni record.
Il treno (in ritardo, non sia mai) parte, affannato e sonnacchioso, verso una nuova giornata.
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