lunedì 23 luglio 2012

Parole moleste


Sono lenta a svegliarmi, e ancor di più nel recuperare il pieno possesso delle mie facoltà mentali.
Le ore che vanno dalle 6 alle 9 circa, dal lunedì al venerdì, le passo a prendere contatto faticosamente con il mondo esterno. Non c'è cosa più odiosa che essere sottoposti a una raffica trillante di domande quando ancora ti stai chiedendo, con un occhio truccato e uno no, come tu possa essere precipitata dal letto e star seduta al tavolo della cucina.

A tal proposito, i mezzi pubblici rappresentano un supplizio non indifferente, aggravato dal caldo in questo periodo.

Stamattina, più lenta del solito, e dopo un'attesa estenuante per un treno della linea 2, mi trovo letteralmente accerchiata da due corpulente massaie prestate al lavoro di ufficio che salgono ad Abbiategrasso, e che spesso becco in metro, con mia grande infelicità.

Ciarliere fino all'inverosimile, caratterizzate da una straordinaria, ma uniforme malevolenza nei confronti del mondo intero, e soprattutto femminile, e da una potenza di fuoco delle ugole davvero impressionante, mi hanno cinta in un'abbraccio mortale per l'udito.
La più trillante di questa, mi ha deliziato per qualcosa come dieci fermate, con il racconto di una collega assolutamente stordita perché non conosce qualche recondito passaggio nel meccanismo di trasmissione di una prenotazione turistica (in fondo lavora lì solo da pochi giorni...).
I commenti sono piovuti verbosi più che mai, e quando finalmente mi sono liberata dal mortale abbraccio ciarliero velenifero, ero stordita.

Anche la più agguerrita tra le simpaticone è scesa con me in Centrale, concludendo così il suo discorso a mitraglietta: - Guarda, non ho parole, non ho proprio parole.-.

Meno male... Io nel frattempo sono diventata sorda.

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