mercoledì 5 dicembre 2012

Tentativo di omicidio con deodorante per ambienti

Asfissia.
Stavolta non è una metafora per descrivere la lenta morte che il ciccio malefico ci infligge ogni giorno, ma è la vera morte per soffocamento.

Entra nell'ufficio dei colleghi a fianco, con i soliti movimenti concitati, brandendo braccia e gambe come un Playmobil, roteando gli occhi come un indemoniato. Invece di fare gli opportuni auguri al nuovo papà al momento della consegna del regalo, si gira a destra e annusa, si gira a sinistra e inspira aria a pieni polmoni.

-Qui c'è un odore, qui c'è un odore...- - Sei forse tu? - si avvicina come il lupo a Cappuccetto a una collega, guarda caso l'unica allergica a profumi e deodoranti. E annusa la testa della poveretta, seduta alla sua scrivania.
- Oppure tu - e con aria minacciosa odora la collega.

- So io cosa fare -
Parte sparato per farsi rivedere dopo 30 secondi.
Con una bomboletta di deodorante, che ha preso in bagno.

Con lo stesso movimento di Puffo Writer si mette a spruzzare un quantitativo stratosferico di deodorante di bassa lega, cattiva qualità e ancor più basso prezzo.
Finché i presenti iniziano a tossire vistosamente.

Esce tutto gongolante, con il pancione sballonzolante, mentre i presenti continuano a tossire nella stanzetta riempita di Cfc, e spalancano tutte le finestre nel gelo di gennaio.

Signore abbi pietà, inviaci un esorcista...

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