Milioni di parole sono state spese fino a ora sulla grande crisi economica che affligge l'Europa in questo periodo e in particolare l'Italia, che paga il prezzo di lunghi anni di malgoverno e di carenze strutturali molto grandi.
Non è mia intenzione lanciarmi in un trattato di economia, né replicare quello che già faccio per lavoro, ma soltanto fissare qualche riflessione personale in materia.
Vivo vicino a Vigevano, una zona florida fino a qualche decennio fa, quando il distretto delle scarpe a buon mercato era italiano e non brasiliano o rumeno o cinese.
Poi, progressivamente, le attività economiche si sono spostate altrove, e quello che era il salotto della città, ovvero la Piazza Ducale, ricca di bei negozi e di locali, si è mano a mano impoverita.
Vigevano era addirittura più lussuosa di Novara, e il giro in centro, tra pasticcerie e boutique, un rito settimanale molto gradito.
Ai negozi di lusso (ricordo ancora il Piccadilly, credo, dove mio papà si era comprato il trench di Burberry) si sono sostituiti i negozi delle catene prima e tante vetrine schermate dalla carta poi.
Oggi abbiamo Bottega Verde, Nadine, e Carpisa e altri hanno chiuso.
Ma l'evento che ha mostrato ai vigevanesi la portata della crisi che li affligge è stata la chiusura dello storico Caffè Commercio. Punto di ritrovo della città, sul suolo della Piazza, ha accolto, nei suoi saloni un po' demodé e all'aperto, generazioni di vigevanesi e non.
Il mio primo gigantesco gelato è stato lì, e anche molti degli altri.
Ricordi familiari si intrecciano alla storia del leggendario caffè e alle sue buffe boiserie.
Ora, dopo tanti mesi, ha da poco riaperto.
Ma sulla Piazza e nei dintorni molti sono gli esercizi chiusi.
Il fatto è che Vigevano, durante la settimana, è una città semi deserta.
Per il centro, costellato di divieti, sensi unici e parcheggi a pagamento, non c'è in giro quasi nessuno.
Quasi un dormitorio di Milano, con la popolazione che ogni giorno ripete una vera e propria transumanza verso Milano. La sera ritorna, dopo un lungo viaggio, e stramazza esausto in casa.
Se provate a fare un giro alle 5 e mezza di pomeriggio in Piazza Ducale d'inverno non trovate... nessuno. E, a questo punto, nemmeno i posti dove andare.
Nessun commento:
Posta un commento