venerdì 7 settembre 2012

Il fascino perverso del coupon

Sto parlando di quegli sconti che imperversano su internet, e che si trovano su siti come Groupon, Groupalia, Poinx etc.

Alzi la mano chi non ne ha mai approfittato, o chi non è mai stato tentato dalla cena con il 70% di sconto in un locale esclusivo, o che non è stato colto da prurito alla carta di credito per 6 cerette a 39 euro invece di 300 e vattelapesca, o da un utilissimo, ma introvabile cavatappi con torcia e grimaldello incorporato.

Ecco che una nuova offerta ha catturato la mia attenzione ed è finita nel mio carrello (e in quello di oltre 1500 clienti): un abbonamento semestrale a Donna Moderna Pocket a 9,9 euro.

Il giornale mi piace, a volte lo compro, e contando il numero di copie è davvero un affare, e me lo consegnano anche a casa.

Quello su cui volevo riflettere è questo fenomeno di costume quasi, che fa leva su molte "furberie" italiane.

Il potere di attrazione dello sconto, per esempio.
Molti, scommettono, rimangono ipnotizzati dalle mirabolanti percentuali di sconto che vedono, badate bene, prima del prezzo.
E questo conta, vi assicuro.
Oggi ho dato uno sguardo a tutte le promozioni di Groupalia. Beh, a dire il vero, mi sono chiesta quanti guardassero il semplice prezzo delle promozioni senza inciampare nel meno 60 o 70% gridato a fianco.

Fatto sta che mi sono domandata come si generasse in me il meccanismo dell'acquisto.
Innanzitutto, acquisto di che.
In genere, almeno fino a poco tempo fa, di trattamenti estetici.

Due sono gli stimoli all'acquisto, nel mio caso.

Il primo è una sensazione di mancanza: non sono una persona molto curata e da quando un tizio che, per sentito dire o di persona, conoscete bene tutte mi ha detto che sarebbe ora che andassi un po' dall'estetista, mi sento costantemente sciatta e trasandata.

Il secondo, credo, è l'illusione di appartenere a un mondo diverso, quello in cui persone ben vestite e debitamente lucidate, si concedono ogni sorta di coccola.
Perché, negli ultimi tempi, andare alla Spa è molto chic...

Il tutto facendo ovviamente un affare.
Cioè spendendo poco.

Però, è davvero così?

A volte sì.
Gli sconti sono reali, altre volte credo che il prezzo di base sia gonfiato.
Per esempio, una pulizia del viso a 60 euro mi pare un po' cara, anche pagandola 29 con il supersconto.
Le esperienze con il coupon sono talvolta surreali: a parte gli orari impossibili che vengono proposti, per riempire i buchi tra un appuntamento e l'altro, a parte a volte la frettolosità dei trattamenti o la loro non completezza, la cosa più difficile è resistere agli assalti di chi ti vuole catturare come cliente oppure ti vuole vendere qualsiasi cosa.

E tu, che ha i comprato una ceretta a 12 euro e una pulizia del viso a 14, vieni tartassato per un'ora da una zelante estetista che vuole convincerti della necessità di acquistare in sequenza: un detergente viso all'acido glicolico da 28 euro per 150 ml scontato del 50%, un pacchetto da 10/15 trattamenti all'acido glicolico al viso per 500 euro scontatissimi solo per oggi e una serie di creme altrettanto care quanto inutili.

Difendersi da questo assalto è inutile quando sei bloccata su un lettino, coperta da una coltre di asciugamani (e non si capisce perché dato che: è agosto e sei vestita di tutto punto) e bloccata sotto il getto del vapore.

A un certo punto temevo che a questi maledetti prodotti fossero spuntate le gambe, dato che mi seguivano ovunque andassi, e, in bagno, mi sono guardata intorno con circospezione temendo di trovare lì i tremendi boccettini che mi spiavano.

E tra una ceretta a zebra, cioè con qualche "buco", qualche ustioncina di troppo, dei fantastici segni semi indelebili in seguito a una maldestra pulizia del viso, centri estetici che chiudono pochi giorni prima del tuo appuntamento ho deciso che, per una con il mio stile di vita, un modesto fai da te con qualche piccolo sfizio è più che sufficiente.

E bye bye coupon....


Nessun commento:

Posta un commento