Immaginatevi il tipico esemplare di moderna cittadina che fa un lavoro impiegatizio, mediamente pigra, mediamente stanca: in una parola, io.
Manine delicate, schiena debitamente contratta, muscoli variamente sviluppati, attitudine al lavoro manuale buona, ma poco sviluppata.
Immaginatevi anche una pigna di legna composta da 14 quintali di robinia, scaricata davanti allo scivolo del mio garage, stamattina alle nove (costo 255 euro).
Le provviste per l'inverno, per dar da mangiare al mio camino per scaldare la mia gelida villetta durante i gelidi inverni. Obiettivo: liberare il tutto entro l'ora di pranzo dato che l'ingresso è comune a più vicini.
Immaginatevi anche mia mamma, attrezzata il comando e la lamentela.
Ecco, così ho passato la mia mattina del sabato.
Abbiamo avuto subito una zuffa per il controllo delle carriola. Si trattava di riempire la carriola con i pezzi di legno, portarla giù per la discesa, entrare in garage, superare un dislivello togliere la legna dalla carriola e metterla a posto nei vari portalegna.
Avremo fatto almeno 20 viaggi, un qualcosa in più per portare e stivare la legna.
Siccome non mi piace farmi mancare nulla abbiamo avuto anche: vicini che avrebbero tanto voluto darci una mano ma non potevano, zanzare, una bella esposizione a sud che aumenta il calore e, infine, io sono allergica alla robinia, per cui ho continuato a sternutire e a soffiarmi il naso per ore.
Non vi dico la polvere e la sporcizia, oltre che il caldo.
Il colore del mio viso è virato in breve tempo al bordeaux, e intanto, quando ormai la catasta è stata spianata e si trattava di raccogliere la corteccia, mia mamma si è stata alle interrogazioni letterarie. Stavolta niente latino, solo italiano.
Il sollievo della doccia è stato indicibile.
Alla fine, dopo aver cucinato anche il pranzo, mi cedevano le gambe per la stanchezza.
Se avete comprato un appartamento... vi capisco!
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