venerdì 14 settembre 2012

Il canto delle sirene

Tra musi, aria da lutto, borbottii, lamentele, tentativi di ingelosimento, la sirena barbuta (è un uomo, capisce poco, ha bisogno dei suoi tempi) ha capito che non era la via giusta per tentare di riportare il sereno.

Con un timido tentativo di invito, per altro ripetuto perché io ero già impegnata in quel momento, il nostro superbo egoriferito mi ha intrattenuta per una lunga trentina di minuti, dopo avermi implorata di offrirgli da bere (dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati....).

Per "fortuna", il che la dice tutta, il mio caro leader è intervenuto a disturbarci.
Così ancora non riesco a sciogliere un dubbio: si è confuso nella vita famigliare di conoscenti e amici, discetta di sistemi educativi e pontifica di bambini a tutto spiano...
Ma non pensa: a) di essere noioso b) di essere presuntuoso a parlare di cose che in realtà non possiede del tutto?
Una responsabilità non può essere né parziale né a tempo, ed è questo che la rende pesante.
Lui ne parla come se le avesse, ma non è così, nei fatti.

E io mi chiedo: queste sirene stonate non riflettono mai su loro stesse?
Tutto questo blaterare, incessantemente, di cose che non conoscono non le stanca????

Nessun commento:

Posta un commento