venerdì 5 ottobre 2012

Mostra Picasso Palazzo Reale a Milano

Mercoledì pomeriggio sono stata alla mostra dedicata a Picasso a Palazzo Reale.
Consapevole della mia ignoranza, ho approfittato di uno sconto per una visita guidata.

Sono arrivata per ultima, dopo il lavoro.
Trafelata, ma puntualissima.

Ero l'ultima di una compagine di persone eterogenea, composta per lo più da soggetti su con l'età. Per alcuni proprio non ho capito il motivo della presenza, una sorta di collezionismo di mostre, forse, dato che giravano come caproni sperduti, cercando di stare il più vicino possibile alla nostra guida.
L'effetto gregge è stato immediato, subito è scattata l'ansia da sorpasso: a giudicare da quanto volevano stare appiccicati alla guida si sarebbero detti bambini e non certo adulti attempati, agghindati come per il ballo della rosa.

La mostra è ricca: 200 quadri provenienti dal Museo Picasso di Parigi.
Ho avuto modo, durante la visita, di apprendere molto sui periodi picassiani, la vita (lunghissima) e le passioni di Picasso (le donne e un culto esagerato di sé).

Ebbene, Picasso non mi piace affatto.
Lo trovo un uomo orribile umanamente parlando, che ha prodotto una caterva di opere per lo più sopravvalutate. Fondamentale, invece, il suo apporto per l'arte contemporanea, compreso il recupero di materiali come forma artistica e il concetto di scomponibilità della realtà.

Salverei poche cose, di quelle che ho visto.
Forse è stato più il fascino del personaggio che non il suo reale spessore a crearne il mito.

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