domenica 28 ottobre 2012

Autunno

Un vento gelido passa implacabile attraverso le fessure delle persiane, si intrufola in ogni angolo, accompagnato da scrosci di pioggia e da una bruma che non promette nulla di buono.

In tre giorni è arrivato l'autunno, le temperature sono precipitate e la nebbia, gelida e umida, ha avvolto tutto, me compresa.

E' buio quando esco e lo è quando torno. Rabbrividendo, all'inizio della mia giornata, nella tristezza del parcheggio della stazione, in cui sono costretta a precipitarmi molto prima delle sette del mattino, mi sento sola e rifletto sul fatto che proprio una vita così non l'avrei immaginata.
Mi chiedo se l'analogia, più hai studiato e più è faticosa la tua giornata, sia vera.
Lo studio è sempre stato il passaporto per migliorare la propria condizione sociale.
Finché non siamo arrivati noi, a cui è toccato quasi scusarci per averlo fatto, e che siamo stati destinati a esperienze frustranti e sconfortanti.
Molto tempo passato a cercare di collocarsi, con risultati non sempre buoni.

Poche soddisfazioni dal lavoro, o niente, e uno stipendio troppo basso.

Ovviamente ci sono le persone troppo selettive, quelle che posso esserlo, tra cui, immagino la figlia dell nostro geniale ministro, che riceve soldi a fiumi per le sue ricerche, senza essere Einstein ma solo la figlia di.


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