sabato 7 giugno 2014

Young forever (and ever)

E' un sabato di inizio giugno, straordinariamente caldo già a metà mattina.
L'umidità è palpabile nell'aria e scivola addosso implacabile.
 
Tra le bancarelle del mercato, attraverso le quali non un filo d'aria passa, l'afa è ancora più implacabile.
 
Ma nemmeno una tromba d'aria può distrarre le fashion galline intente a frugare nel più grande e figo banco da stocchista, quello della Tina, con la quale ho quasi un rapporto di amicizia, dopo anni e anni di frugamento.
 
Tra le tante donne la individuo subito: e come non farlo dato che è letteralmente giallo limone?
E' in coda a fianco a me, alta grazie a 12 cm di tacco giallo evidenziatore, chiaramente a spillo. Ha addosso quello che si ostina a considerare un vestito, ma che in realtà è una maglia lunga, di tessuto sintetico lucido, con una bella fantasia a fiori, e uno sfondo giallo potente.
 
Completa il tutto un'abbronzatura terracotta, un capello lungo e corvino, un trucco adeguato e dei Rayban a specchio, oltre alla borsa Luis Vuitton d'ordinanza. Insomma, perfetto stile Billionaire.
 
Dov'è il problema?
Beh, ha l'età di mia madre, e si vede, nonostante zio botulino sia intervenuto con generosità.
 
Non resisto e, compreso il tipo umano, attacco bottone.
 
- Che bel vestito, ti sta divinamente.-.
 
Massaggiare l'ego, tutto sommato i vanesi sono una categoria semplice da abbordare (e abbandonare).
 
La nostra donna non aspetta altro evidentemente che di essere ammirata e inizia a spararmi tutte le informazioni del caso sull'abito e su... tutti quelli che ha.
Mentre siamo in coda per provare i nostri acchiappi di moda, mi illustra i banchi presso cui acquista, il fatto che lei viene tutti i mercoledì e i sabati, che ha moltissimi abiti e di alcuni ha perso proprio memoria.
 
Con fare imperioso quasi fa scendere a forza dal camion le malcapitate che ci precedono, "tanto hanno delle magliette" e mi trascina con sé. Si vede che è una donna poco abituata ad attendere ed è ansiosa di provarsi degli abiti incredibili che solo lei, oggettivamente può pensare di indossare.
 
Tra questi un abito lungo giallo limone.
 
Mentre si accovaccia per provare una lunga serie di vestiti incappa nel tipico "incidente da camion", la stessa cosa che accade in palestra: ci si spoglia davanti a tutti.
A lei piace esibirsi, è chiaro, e la biancheria che indossa, un triplo pushup e un'illusione di mutanda lo dimostrano, però, tolti gli abiti, si scopre un corpo che deve molto alla chirurgia, e poco alla natura. E, quando di peggio, un sedere cascante... L'età, ahimè, è tremenda.
 
In men che non si dica, come un uragano si mette a dare consigli di moda a tutto in camion. Non c'è una signora che scampa al suo occhio-moda bionico.
- Questo sì, questo no...-.
 
Ho quasi vergogna a spogliarmi: ecco, meno di prima, ma sono sempre fuori forma, e in questo periodo sono tornata a soffrire molto di colite e colon irritabile, per cui sono gonfissima. Alla fine, mi fa prendere due abiti, non senza prima avermi coinvolta in un turbine di complimenti seguenti il suo defilé.
 
Già, perché la nostra donna non si accontenta di provare le cose, ma, a ogni abito, deve saltare giù dal camion e chiamare a raccolta l'intera cittadinanza per valutare quanto bene le stanno gli abiti che sta provando, certa del suo successo. E così volteggia implacabile davanti al camion in una nuvola, manco a dirlo, gialla.
 
- Tina, tesoro, cosa ne dici? -.
 
E, alla fine, prende ovviamente tutto.
Contenta di sé e del mio apprezzamento entusiastico. - Ti sta benissimo, non puoi lasciarlo lì-.
 
Vengo via soddisfatta, pensando che oggi ho fatto un buon bottino.
 
Un personaggio per i miei racconti.
Perché questa davvero la piazzo in un racconto, sissignore.
Non mi sfugge, che diamine.
 
 
 
 

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