domenica 1 giugno 2014

Bricodelinquenti

E' domenica mattina, mi sono svegliata più volte nelle notte per colpa della solita allergia ai pollini. Con fatica ho ripreso sonno, per svegliarmi ancora verso le 7.
 
Ho un fastidioso cerchio alla testa, un principio di malumore e... un martello, o una mazza, che pesta in modo assordante proprio vicino casa.
 
E che cavolo, mi dico, alle sette del mattino di domenica no...
 
E invece sì.
Nel cortile di fronte ecco campeggiare l'homo italicus bricolensis, ovvero quell'essere di sesso maschile, educato dalla mamma italiana che, per il solo fatto di essere uomo, è in possesso di singolari virtù pratiche, al contrario delle donne, che, per giunta, è pure ingegnere.
 
Egli ha assoldato anche moglie e figlia (scommetto per i lavori pesanti) per costruire una copertura semovente fai-da-te per un barbecue di dimensioni monumentali, della tipologia di quelli americani, per evitare la seccatura di doverlo continuamente movimentare per fare due braciole.
 
Io per fare due braciole avrei anche evitato di comprarlo, ma comunque...
 
Ecco che dal felice nulla sta sorgendo una vera schifezza architettonica in puro stile brico: mentre già inizio ad avere nostalgia del buio che stava oltre la siepe, ecco venirmi incontro la visione di un orrore a scaletta, con quattro pali sbilenchi in finto legno, che, dopo alcune ore di battitura senza sosta (e senza alcuna forma di pudore domenicale) sormontano un tettuccio rosso in finti coppi di plastica.
 
Mi pare di essere il vecchietto che dà istruzioni su come far procedere il cantiere, mentre troneggio dall'alto del mio balcone, sconsolata. Ecco, mi dico, quei quattro pali nudi sono proprio simili ai patiboli. Anzi, in Iran li fanno proprio così...
 
Ma che bello, c'è chi ha il laghetto con le carpe, chi una Madonna di gesso a dimensioni naturali, chi i nanetti da salvare e io, invece, ho il patibolo delle salamelle.
 
E c'è solo da sperare che il vento non soffi costantemente verso casa mia... giusto per raddoppiare la sofferenza.
 
Tutto soddisfatto il nostro ingegnere contempla il bel risultato. E' una bella giornata, l'ideale per un giro in bicicletta. Dopo aver lasciato da pulire e sistemare al comparto femminile (as usual), il nostro abile professionista scappa via.
 
Io intanto penso che un conto è progettarle le cose, un altro è realizzarle manualmente.
La manualità prescinde dalle certificazioni scolastiche (così come un sacco di altre cose) e, spesso, non coincide con una laurea.
 
Mentre il bricoleur se la dà a gambe, le donne puliscono io mi chiedo: ma, avranno pensato che può pure piovere di traverso prima di mettere in piedi una simile schifezza?
 
Intanto prego, prego che non venga una tromba d'aria, e che qualcuno lassù ci protegga dal patibolo volante...

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