giovedì 29 novembre 2012

Il bastardo

Un nome, una garanzia di problemi del tutto inutili, di seccature evitabili, di figuracce colossali, di arrabbiature non meno grandi per motivi decisamente discutibili.

Grasso e volgare come una pantomima dei diavoli medievali, ignorante e maleducato solo quanto un prodotto di più di vent'anni di Italia berlusconiana possono fare, rozzo e polemico, con l'arte del blaterare stupido e circolare (parti da una scemenza, ne infili almeno altre 800 e poi ci ritorni come a un sicuro porto di idiozia) e soprattutto, cialtrone.
Cialtrone nel profondo: falso come Giuda ti lascia addosso la sua comprensione come una bava di lumaca, viscida e appiccicosa.
Ti lascia addosso anche tutto lo schifo di cui è ripieno in un profluvio di insulti del tutto gratuiti, di banalità e sciocchezze di cui colpisce l'ingenuità, talvolta.

Una persona povera di tutte le buone qualità.
Ma in particolare della più importante: la modestia, che permette di scorgere i propri limiti e di migliorare. Un becero che sbraita in continuazione, il cui scopo nella vita è avanzare a malignità e sgambetti, cattiverie e insinuazioni, le sui parole sono come rifiuti e ammorbano l'ambiente circostante.

Un vizioso di bassa lega, che non si dà nemmeno penna di velare l'essenza del suo purulento essere.

Questa gente, invece che un ruolo dirigenziale, avrebbe bisogno di un ruolo in un'azienda di pulizie: chissà che un po' di ammoniaca e fatica puliscano quell'incredibile e lercia faccia tosta e la riportino al ruolo che merita davvero: pulire i bagni della stazione con qualcuno che controlli che sia fatto.




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