Chi ha detto che solo i capelli crespi o ricci sono indomabili?
Solo chi non ha il vero, puro, durissimo capello liscio da Pia.
Il capello liscio della Pia è orgoglioso della sua natura, attratto dal riccio o dal mosso, ma con distacco, passionale nel suo cadere in un perfetto à plomb, rigoroso nel suo resistere al cambiamento.
Un liscio implacabile, che lotta indomabile contro ogni ritrovato chimico o meccanico atto a modificare la sua natura setosa, finissima e biondo scuro.
Stamattina ho costretto Maria a un prolungato sit-in da un parrucchiere, mentre una povera ragazza lottava con il liscio Pia per produrre una qualche parvenza di onda.
A lungo, sul treno e già ieri, pregustavo la nostra giornata speciale.
Massaggio, una bella piega, mossa per far vedere che, insomma, dal parrucchiere ci sono stata, ristorante indiano a pranzo, un bel giro per il mercato (ho ancora la passione comprereccia per i suk).
Costernazione quando ho espresso l'idea di arricciare i capelli.
Mentre Maria si faceva fare un massaggio, mi hanno piazzato in testa una maschera che ho tenuto più o meno per un'ora e mezza. Fin lì, tutto bene. Mi prendo poco cura dei miei spaghettini...
Dopo il mio divino massaggio, e lo shampoo di rito, eccoci alle prese con la piega.
Un supplizio: la ragazza tenta di farmi dei boccoli imprigionando delle spazzole nei miei capelli, affogandoli nella lacca e tirando come un'ossessa per cercare di sgarbugliare la povera matassa.
Ora: ho i capelli drittissimi e fini, ma come fa a passarti per la testa che due spazzole bastino per fare delle onde?
Li sentivo agonizzare, i poverini, tossire per le nuvole di agenti chimici, urlare straziati di fronte all'impietosa tirata, soccombere tra i nodi creati dalla maldestra parrucchiera.
Mi sono sentita anche in colpa, quando, dopo aver visto che non si otteneva alcun risultato, neppure uno spiegazzato di seconda categoria, la tizia ha sguainato, finalmente, il ferro.
Peccato che abbia fatto troppo in fretta, e che il risultato sia peggiore di quando lo facevo io alle medie (e lì stavano).
Prima impacchettati, poi asfissiati, quindi tirati e strappati e infine cotti...
Non ve lo farò mai più, giuro.
Infine usciamo, una giornata uggiosa che, però, dovrebbe tenere.
E mentre camminiamo verso il momento del cibo (sempre il migliore) li sento che, dopo un iniziale momento di stasi, si riprendono e come si stiracchiano.
Le onde si allungano, e si rilassano.
All'uscita dal ristorante si mette a piovigginare. Non vado mai dal parrucchiere e posso ben dire di aver fatto piovere.
Inumiditi, hanno fatto una colla unica con la lacca, in abbondanza sui miei capelli.
Nel bagno del primo bar in cui ci rifugiamo mi guardo bene allo specchio. I miei capelli sembrano stroppicciati, spettinati e disordinati. E loro non lo sono mai...
Torno a casa e l'unica cosa che mi rimane da fare è spazzolarli, perdendo così ogni onda, tranne un boccolo sbilenco che ha tutta l'aria di essere rimasto piegato male dopo averci dormito sopra.
Oltre al danno la beffa: per la piega prolungata mi hanno fatto pagare un supplemento e la testa mi prude da morire per la lacca che ci hanno messo...
Domani dovrò rilavarmi la testa, sic!
Prometto, non lo faccio più.
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