E' ancora un volta martedì, e i giorni mi sembrano rotolare isterici uno dietro l'altro, senza sosta.
Mi sento maldisposta verso l'universo mondo e il fingere la consueta cortesia mi costa più del solito.
Un senso di fastidio mi attanaglia, mentre mi pare che ogni gesto mi porti via tempo, tempo prezioso.
Mi stanca il viaggio, mi stancano gli impegni della giornata, e mi stanca, in particolare, trovarmi, ancora, sempre, chiusa in questa stanza con le stesse persone.
Nulla, o meglio, non troppo di personale contro queste persone, ma il desiderio di novità è forte.
Il desiderio di uscire, che è la stessa cosa dellì'istinto primario che ci fa respirare.
Ne ho abbastanza, e questa è la verità, di persone mediocri, cui mi adatto tutti i giorni.
Il dilemma di oggi ruota intorno a quanto di mediocre ti lasciano addosso le persone mediocri.
Mediocri nell'intelletto, mediocri nellì'ingegno, oltremodo noiose e senza la buona grazia che conferisce la bontà d'animo.
E mi accorgo, spesso, di indossare a mia volta una maschera a buon mercato per adeguarmi al livello di questi soggetti. Ogni giorno perdo un pezzettino di me.
E se smettessi, mi dico?
Se, tanto per cominciare, smettessi di sentirmi in dovere di fare molte cose non necessarie?
Di frequentare queste persone "povere" in una versione tristemente "povera" di me stessa?
Spesso, mentre torno a casa la sera, mi sorprendo del fatto che la giornata sia già quasi finita.
E sento il bisogno di "vita", della mia parte di esistenza gratificante e arricchente.
Desiderare solo che la sera arrivi presto per lasciarsi alle spalle la giornata, è quanto di più ci avvicina alla morte in vita.
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