Al peggio pare non esserci limite e la riprova vivente della suprema verità enunciata, parecchi anni orsono, da un compagno di Liceo, il quel sosteneva che una volta toccato il fondo si potesse sempre scavare, è il nostro orribile ciccio. Dopo aver dato segni di isterismo per due giorni di fila, ieri mattina ha avuto la grandiosa idea di chiamarci nel suo ufficio uno alla volta per farci una sfuriata, basata, come sempre, su motivi del tutto pretestuosi.
La spiegazione vera sta nel fatto che lui scarica nell'unico posto dove può farlo e sulle uniche persone su cui può prendersela i suoi problemi di tipo personale e lavorativo.
Mentre aspettavo la "convocazione" mi sono ritrovata a pensare con distacco a come reagire.
Il mio problema sempre quello di non trascendere nelle reazioni, più che non di reagire, come tutti coloro che fanno un impiego esasperato di diplomazia e pazienza.
Inoltre, in questo periodo e ormai da diversi mesi, sono sovraccarica di lavoro, il quale resta sempre mal distribuito e ancor peggio retribuito.
Da tempo sto accumulando stanchezza "cattiva" quella che inquina i pensieri, che rende le persone astiose e insoddisfatte, che logora loro l'esistenza, facendole concentrare su inezie e distogliendole dalle cose importanti.
Ebbene, stavolta gliene ho cantate quattro.
E credo che non sarà neppure l'ultima.
Di fronte al solito copione, ovvero sfuriata basata sul nulla, con silenzio seguente del malcapitato che, in parte esterrefatto, in parte compatente, cerca di abbozzare perché ogni affermazione basata sulla razionalità è destinata a fare un buco nell'acqua, stavolta ho un po' rimescolato le carte, saltando su con un: - Ma cosa stai dicendo? Ma secondo te io faccio una cosa contro di te? Ma cosa dici è una cosa talmente stupida che è evidente che una persona intelligente come me non può nemmeno pensare lontanamente di farla. -.
Mi pare che abbia avuto il suo effetto, così come l'ignorare palesemente certe affermazioni provocatorie.
Confesso di avere avuto la fortissima tentazione di piantare lì tutto e dire: - Sai che c'è, fattelo da te.-.
Ma non ho intenzione di dar nessun tipo di soddisfazione e neppure di lasciarmi intimidire.
E questa trasformazione, in parte, la devo anche allo scrivere, che mi ha reso più forte e più consapevole.
Si prevedono scintille.
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